Trasporto scolastico. L’“affare Tundo” costa alla Regione quasi 6 milioni di euro. Moretuzzo: «Colossale errore della Giunta Fedriga»

«Non bastavano i quasi 2 milioni 300 mila euro stanziati dalla Regione ai Comuni nei quali la ditta Tundo non è stata in grado di attivare il servizio scuolabus, oggi l’Assessore Callari ci ha comunicato che ne servono altri 3 milioni e mezzo per far fronte alle spese sostenute per i servizi sostitutivi di trasporto scolastico. Quindi, l’aver affidato alla ditta Tundo Vincenzo S.p.A. il servizio sulla base di una procedura di gara gestita completamente dall’amministrazione regionale attraverso la Centrale unica di committenza costerà alle casse della Regione quasi 6 milioni di euro. Una vicenda vergognosa con costi ingenti a carico della collettività a causa della pessima gestione della Giunta Fedriga, che si potevano evitare», commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica FVG Massimo Moretuzzo, a margine della riunione della I Commissione consiliare integrata nel corso della quale l’Assessore Callari ha presentato un emendamento alla manovra di bilancio per stanziare i fondi ai Comuni per il biennio 2024/2025.

«Nella scorsa legislatura, avevamo evidenziato fin dall’inizio il colossale errore compiuto dall’esecutivo con l’appalto del servizio, sollecitando la rescissione del contratto in base alle conclamate inadempienze della ditta com’era stato fatto tempestivamente in altre parti d’Italia. In Friuli-Venezia Giulia, invece, l’amministrazione Fedriga ha scaricato sui Comuni la gestione del rapporto con l’azienda e l’individuazione delle soluzioni alternative, con un aumento dei costi enorme. È chiaro che ora non si possono abbandonare i Comuni, che si troverebbero in forte difficoltà a far fronte a queste spese con i propri bilanci, ma quello che rammarica è il fatto che gli strumenti per evitare questo epilogo c’erano, ma si è preferito tirare dritto. E non si dimentichi che oltre a questo esborso significativo, vanno considerate altre “perdite” subite dalla Regione – dai costi amministrativi per sanare le criticità a quelle per gestire i nuovi affidamenti – e i pesantissimi disagi a spese di ragazze e ragazzi e delle loro famiglie, nonché dei lavoratori e delle lavoratrici che stanno ancora aspettando di essere pagati dall’azienda e hanno dovuto rivolgersi ai tribunali per sperare di ottenere quanto gli spetta», continua Moretuzzo, che ricorda infine «la beffa della fideiussione, prevista dal bando e presentata da Tundo, che avrebbe dovuto coprire il rischio della Regione: peccato che la società di assicurazioni rumena titolare della fideiussione sia fallita. E anche questo rischio l’avevamo ampiamente denunciato in aula».