Trieste Running Festival: Fidal assolve Carini da accuse discriminazione, è giustizia molto “sportiva”
Il Tribunale federale della Federazione italiana atletica leggera (Fidal) ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, l’organizzatore del Trieste Running Festival e presidente di Apd Miramar, Fabio Carini, dalle accuse di avere fatto “passare il messaggio, contrario ai valori della Fidal e del Coni, di una esclusione dovuta a motivi razziali” e “di avere omesso di comunicare alla Procura federale quanto di sua conoscenza in merito allo sfruttamento di atleti di origine africana”.
Così la giustizia sportiva che spesso si è caratterizzata per essere più sportiva che giustizia ha detto la sua “verità” che è appunto verità giudiziaria. Ma di questa vicenda non ce ne voglia Fabio carini restano le sue parole che non saranno reato dinnanzi alla giustizia sportiva ma restano squallide quantomeno nelle modalità di espressione rese ancora più gravi dal fatto che Carini è giornalista ed esperto comunicatore e quindi doveva valutare il peso di quelle espressioni infelici. Del resto oggi quando in dichiarazioni parla di fanta-interpretazioni riportate da certi media e sulle piattaforme social che per inciso erano anche la gran parte della stampa mondiale dal New York Times al The Guardian fino al sito News.Cina passando per gran parte dei giornali europei e di quelli nazionali, dimostra di non aver compreso l’errore che ha trascinato il Fvg, Trieste e la sua mezza maratona nella polvere. Oggi la giustizia sportiva l’assolve, ma non lo possono fare di certo tutti gli altri.