Troppo pochi a Trieste posti letto in ospedale – disagi e rischi per i malati – ma la regione sembra non accorgersene

Dalle ultime dichiarazioni dell’assessore alla Salute Riccardi in merito alle linee di gestione del SSR per l’anno in corso emerge ancora una volta la sottovalutazione dei problemi legati alla carenza di posti letto per acuti negli ospedali della regione.
Si continua ad annunciare da anni il potenziamento dell’assistenza sul territorio, eppure i distretti sono in grande affanno non solo per carenza di personale, ma anche per deficit di organizzazione e gestione.
Non si vuole capire che ci sono troppo pochi posti letto per acuti negli ospedali della nostra regione. E il primo effetto è sui Pronto Soccorso dove tanti malati rimangono in attesa che si liberino i letti nei reparti – fenomeno del “boarding” – sottoponendo il personale del PS a ulteriori carichi di lavoro per assistere questi pazienti. Senza contare i disagi, le sofferenze i rischi dei malati, soprattutto se anziani e fragili, costretti per giorni in barelle sistemate alla bell’e meglio. In parallelo la carente ricettività delle strutture territoriali ritarda di giorni le dimissioni dai reparti di pazienti che non necessitano più di cure ospedaliere ma di assistenza sul territorio.
La crisi dei posti letto in ospedale ha origini lontane, nasce infatti nel 2014 con la riforma Serracchiani, che ha tagliato centinaia di posti letto in tutta la regione, ma è stata Trieste ad essere la città più colpita.
Infatti, la riforma ha previsto il taglio di 156 posti letto tra Cattinara e Maggiore, passando da 764 a 608, quindi oltre il 20% di letti in meno, così la nostra città risulta fortemente penalizzata, mentre ad esempio l’ospedale di Udine è passato indenne, aveva 880 letti prima della riforma e li ha mantenuti tutti. Non che a Udine le cose vadano bene, perché pur essendo stata risparmiata dai tagli, ha dovuto accogliere i malati dei piccoli ospedali dell’area montana penalizzati dalla riforma Serracchiani alla pari di Trieste.
Ma dopo la fine della legislatura della Serracchiani è stata la nuova maggioranza, che immemore degli impegni assunti in campagna elettorale, dopo neppure sei mesi dalle elezioni, ha soppresso in un sol colpo 64 letti degli ospedali triestini.
Il FVG, con 3,25 letti ospedalieri per acuti ogni mille abitanti, si trova ben al di sotto della media europea, che è di 4,9 letti per mille abitanti ricordando che la Germania ha 8 letti ogni mille abitanti, l’Austria 7,1, la Francia 5,9.
È difficile credere che tutti questi paesi europei scialacquino il denaro dei loro cittadini, e infatti non è così e noi l’abbiamo provato con il Covid. L’ospedale serve ed è sbagliato contrapporre ideologicamente il territorio all’ospedale, servono l’uno e l’altro, perché quando l’anziano ha una frattura o un infarto o un ictus ha bisogno dell’ospedale come e più del giovane.

Walter Zalukar
Associazione Costituzione 32