Tutte le vite valgono #rottabalcanica #norespingimenti. Ha raggiunto una dimensione nazionale il digiuno a staffetta promosso dalla Rete DASI FVG

Crescono ancora i consensi al digiuno a staffetta promosso dalla Rete Diritti Accoglienza Solidarietà Internazionale del Friuli Venezia Giulia per denunciare le responsabilità dell’Europa e dell’Italia nella gravissima situazione che vede migliaia di migranti, in cammino lungo la Rotta balcanica, bloccati in Bosnia in condizioni disumane.

Iniziato domenica 17 gennaio in Friuli Venezia Giulia, il digiuno ha raccolto, alla data odierna, circa 350 adesioni, molte delle quali provenienti dal Veneto, dalla Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Basilicata, Puglia e Sicilia. Ogni giorno, e fino alla fine di aprile, donne e uomini si alterneranno in questa modalità di protesta, propria della tradizione politica nonviolenta, che verrà costantemente documentata sul sito della Rete, http://www.sconfini.net, con la pubblicazione delle foto e dei video postati dai partecipanti all’iniziativa.

La fine dell’inverno non ha migliorato la situazione degli oltre 10.000 migranti, donne, uomini e minori, trattenuti forzatamente in Bosnia dall’inerzia politica dell’Europa. Soprattutto in Croazia e in Slovenia continuano ad essere effettuati respingimenti informali alle frontiere, lungo le quali si registra un incremento di azioni repressive da parte delle forze di polizia. Nel contempo, il Ministero degli Interni italiano si è opposto alla sentenza emanata dal Tribunale di Roma il 18 dicembre scorso, con la quale si dichiaravano “illegittimi” i respingimenti attuati al confine italo-sloveno, perché in contrasto con la Costituzione della Repubblica e la legislazione europea.

La violazione dei diritti umani lungo la Rotta balcanica ha sollecitato la presa di posizione di alcune comunità del territorio regionale. Il 1 e il 6 aprile parteciperanno al digiuno a staffetta gli operatori/operatrici e gli ospiti delle strutture di accoglienza dell’associazione Oikos Onlus di Fagagna, il 2 aprile le persone del Centro “Ernesto Balducci” di Zugliano, il 5 aprile molti appartenenti al Centro Misericordia e Solidarietà di Udine e alla comunità musulmana di Gorizia. Tante sono state le adesioni degli attivisti e delle attiviste dei movimenti della società civile: fra le ultime registrate quella di Lisa Clark, co-presidente dell’International Peace Bureau e rappresentante italiana dell’ICAN, la Campagna Internazionale per la messa al bando delle armi nucleari.

Il digiuno a staffetta si concluderà il 25 aprile con una iniziativa pubblica di respiro nazionale in cui saranno rilanciate le richieste contenute nell’Appello “Tutte le vite valgono #rottabalcanica #norespingimenti”. In occasione della Festa della Liberazione saranno ricordati gli articoli della Costituzione italiana che garantisce l’esercizio dei fondamentali diritti delle persone e, fra questi, il diritto d’asilo, oggi negato a quanti e quante, provenienti dalle regioni più tormentate del pianeta, sono costretti in una condizione di marginalità, disumanità, dimenticanza nel cuore dell’Europa.