Profughi ucraini: Roberti, servono più fondi per l’emergenza, ma poi torna sui suoi cavalli di battaglia fatti di muri, filtri e differenze etniche
“Per poter aiutare concretamente i profughi che fuggono dalla guerra in Ucraina è fondamentale adattare rapidamente le regole del sistema dell’accoglienza, che non è stato strutturato per gestire questo tipo di fenomeno. Situazioni straordinarie, come quella in corso, richiedono interventi specifici, perché l’entità del fenomeno travalica le procedure ordinarie”. Questa è l’unica parte della dichiarazione dell’assessore regionale alla Sicurezza e Immigrazione Pierpaolo Roberti degna di un minimo d’attenzione anche se andrebbe ricordato che nel mal funzionamento delle procedure ordinarie del sistema dell’accoglienza le responsabilità di Roberti sono altissime. La dichiarazione è stata pronunciata nel corso dell’evento “La risposta delle istituzioni all’emergenza Ucraina” organizzato a Trieste dal Lyons Club Trieste Alto Adriatico. Tracciando il quadro della situazione Roberti ha evidenziato che “si tratta di una situazione completamente diversa da quella legata all’immigrazione attraverso gli sbarchi o la rotta Balcanica, ma la nostra regione rimane di fatto la porta di accesso via terra all’Italia. Al contrario degli immigrati che arrivano dall’Africa e dall’Asia, in particolare da Egitto, Bangladesh e Tunisia, che sono quasi tutti uomini o ragazzi, i profughi provenienti dall’Ucraina sono per la quasi totalità donne e bambini”. Ovviamente nella sua “analisi” Roberti dimentica che dalla rotta balcanica arrivano anche persone che fuggono da guerre e genocidi, afghani, curdi e siriani. Insomma secondo Roberti la guerra è le tragedie non sono tutte uguali, alcune sono più “eguali” delle altre. Ma non solo le dichiarazione dell’Assessore all’evento del Lyons Club Trieste Alto Adriatico, sempre ieri Roberti ha comunicato l’avvio dell’iter per “nuova legge sull’immigrazione” con tanto di approvazione della delibera di indirizzo in Giunta regionale. Ci riserviamo di analizzare i documenti, intanto registriamo le prime dichiarazioni che arrivano dall’opposizione. Scrive in una nota Furio Honsell consigliere di Open Sinistra FVG: “Le parole con le quali l’Assessore Roberti presenta l’indirizzo della nuova legge sull’immigrazione sono da far rabbrividire. In un momento storico nel quale la solidarietà nei confronti di coloro che fuggono dalle guerre è forte, Roberti si preoccupa che “i valichi non siano più dei filtri”? Ma se il FVG ha avuto e potrà ancora avere un ruolo è proprio quello di territorio di incontro di culture, aperto e accogliente. La visione della Giunta Fedriga è claustrofobica e ha avuto come conseguenza il fatto che la regione abbia perso qualsiasi rilevanza internazionale. Roberti vuole anche continuare a finanziare con soldi regionali le forze dell’ordine a presidio di frontiere che non esistono più. Ma non si rende conto che non è legittimo spendere risorse regionali per funzioni che sono di pertinenza dello Stato? Nel 2025 Nova Gorica e Gorizia saranno capitale europea della cultura, il futuro è transfrontaliero e il FVG vuole finanziare le propria polizia di frontiera? Fatto non secondario poi è che il respingimento dei richiedenti asilo è stato condannato dal Tribunale in quanto anticostituzionale. Dunque vuole spendere soldi pubblici per ciò che non è legale? In questa difficile epoca dove c’è tanto bisogno di parole di pace, le dichiarazioni di Roberti sono stonate!”