Udine: Connessioni. Dialoghi tra centro e periferie. Ultimi due incontri per la rassegna letteraria di Bottega Errante
“Connessioni 2024”, la rassegna di dialoghi e incontri che l’Associazione Culturale Bottega Errante che ha animato con incontri letterari l’estate udinese grazie al contributo del Comune di Udine e al sostegno della Biblioteca Joppi, arriva agli ultimi due appuntamenti autunnali.
Due incontri che si terranno ai Rizzi presso gli spazi del Circolo Culturale Nuovi Orizzonti, in via Brescia 3 a Udine, che avranno come filo condutture il tema del confine.
Il primo appuntamento è per venerdì 27 settembre alle ore 20.30 dove lo storico Alessandro Cattunar e l’illustratrice Elena Guglielmotti presenteranno “Storia di una linea bianca”, un libro che attraverso memorie e immagini la storia di quella linea tracciata a Gorizia nel settembre 1947. Un tratto bianco che ha diviso in due la città, la storia di una terra segnata dalla convivenza tra popoli e culture diverse. Una riflessione su quanto sia difficile scegliere da che parte stare, rinunciando a una parte di sé. Moderano l’incontro la professoressa Monica Moloso e Kathrine Duriatti, studentessa del Corso di studi in Lettere (curriculum editoria) dell’Università di Udine.
Il secondo appuntamento sarà venerdì 11 ottobre alle ore 18.30 con l’antropologa Giustina Selvelli che ci parlerà di frontiere e confine a partire dal libro “Capire il confine” . Moderano l’incontro Martina Napolitano presidente di Meridiano 13 APS e Giovanni Achille Monestier, studente del Liceo Percot.
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Gli eventi sono realizzati in collaborazione con Bottega Errante Edizioni, 4704 Associazione culturale Liceo Caterina Percoto, Meridiano 13 APS.
Per maggiori informazioni: www.bottegaerrante.it
Una linea di gesso bianco attraversa un cortile. Al centro del cortile, sopra alla linea, c’è una mucca. Ha due zampe da una parte e due zampe dall’altra. La bestia sembra indecisa, non sa da che parte stare. O, forse, ha saggiamente deciso di non scegliere, di non accettare una divisione innaturale di quella che è sempre stata la sua casa. La mucca non sa che quella linea divide due Stati, due modelli economici, due concezioni del mondo. La mucca non sa che quella linea che le passa sotto le zampe è il tratto conclusivo della cortina di ferro, e che è il frutto di eventi storici complessi e drammatici. La mucca non sa che anche i suoi padroni, come tutti gli abitanti di Gorizia, dovranno decidere se optare per l’Italia o per la Jugoslavia.
Questa è la storia di quella linea bianca, tracciata nel settembre 1947. Questa è la storia di una terra segnata dalla convivenza tra popoli e culture diverse. Una riflessione su quanto sia difficile scegliere da che parte stare, rinunciando a una parte di sé.
Un’antropologa sovrappone la sua biografia personale, intima e soggettiva, alla storia della frontiera, delle genti che la abitano, delle politiche che la fanno sparire e poi riemergere a seconda dei casi. Dalla cortina di ferro all’eliminazione delle dogane, dalla rete divisoria durante la pandemia di Covid-19 alla sospensiоne dei trattati di Schengen sulla libera circolazione di persone e merci, dalla rotta balcanica all’annuncio della Capitale europea della cultura 2025: un margine sempre in movimento, contraddittorio, instabile, vivo. Uno strumento dedicato a studiosi, curiosi, turisti e appassionati della frontiera orientale, e di tutte le frontiere in generale, corredato da capitoli di approfondimento, mappe, cronologie, per consentire di navigare dentro la complessità delle terre del Goriziano italiano e sloveno nella loro affascinante attualità. Un resoconto appassionante e documentato che getta luce su aspetti socioantropologici emblematici per comprendere che cosa significa abitare una terra di frontiera.