Un nuovo inizio lo scorso 13 aprile per il Centro diurno di Sacile rivolto a persone con disabilità

Dopo oltre due anni di attesa, dopo un interminabile blocco di molte attività a causa della pandemia legata al Covid-19, al Centro diurno per persone con disabilità di Sacile la vita è ricominciata. Sono iniziate le prime passeggiate all’aperto, complice anche l’arrivo della primavera, e con queste un pranzo all’esterno del servizio. La prima timida uscita pubblica si è svolta il 13 aprile alla Trattoria La Santissima di Polcenigo, dove il Centro diurno – servizio dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale gestito dalla Cooperativa sociale Itaca, è stato ospite per un pranzo speciale, pensato sì per augurare una buona Pasqua ai ragazzi che partecipano alle attività, ma anche per inaugurare una nuova fase di rinascita e ripresa. Iniziata come di consueto con l’accoglienza dei beneficiari, la giornata ha subìto un netto slancio in avanti quando educatori e Oss hanno comunicato che, finalmente, era arrivato il momento di uscire. La reazione entusiasta di tutti, seguita da un applauso di gruppo, ha ben evidenziato quanto quel momento fosse stato atteso. Emozione che si è resa poi palpabile, mista ad allegria e ad una quasi euforia, all’ingresso alla Trattoria La Santissima, dove “siamo stati accolti con calore in un luogo magico con tanto di camino acceso”. È stata per tutti una nuova “prima volta”: beneficiari e operatori, tutti indistintamente, hanno preso posto a tavola con emozione, hanno pranzato con gusto tra risate e fotografie, tanto che il tempo è passato velocemente ma serenamente. Il menù è stato luculliano, degnissima cornice per una giornata simbolicamente così importante, tra un primo di risotto agli asparagi ed un arrosto con purè di patate di secondo, sino al dolce, una torta con panna, colori pastello, fiori di zucchero e ovetti di cioccolato, gentilmente donata per l’occasione dalla mamma di uno dei beneficiari. Generalmente, gli articoli che raccontano le uscite sul territorio da parte dei servizi si chiudono tutti o quasi con la classica frase “una giornata all’insegna del buon umore…”, che di solito cerchiamo di evitare. Lo faremo anche questa volta, ma solo in parte, perché la giornata è stata un’occasione importante per tutti di ritrovare quel “buon umore”, ritrovarsi e riconciliarsi, anche con la vita. Con un unico augurio, il consolidamento del ritorno alle attività all’aria aperta, una rinascita di serenità e di belle occasioni di condivisione e convivialità