Un pezzo di Progetto Fvg prova a cacciare Saro ma dal direttivo si esce con un nulla di fatto

Che Ferruccio Saro sia un osso duro è  risaputo. Negli anni di onorata carriera politica l’ex senatore di Martignacco ha dato filo da torcere a molti, uscendo praticamente indenne da stagioni pesantissime, pur con gli alti e bassi che hanno contraddistinto la politica nazionale e regionale. Non si può dire lo stesso per molti suoi “avversari”, interni ed esterni alla formazione politica di temporanea appartenenza. Temporanea perchè Saro, nella lunga stagione politica che lo ha contraddistinto, fin dalla prima repubblica, di partiti ne ha frequentati più di uno a iniziare dal Psi, per passare poi a Forza Italia, Pdl e poi….. è storia recente.  Per cui non meraviglia che la sua resistenza dentro Progetto Fvg stia mettendo a dura prova quel movimento, mai come oggi diviso e non da questioni di lana caprina. Anche ieri nel tardo pomeriggio, che i soliti informati davano per risolutivo con una sorta di cacciata dal movimento, si è evitato lo strappo finale. Come è noto ai vertici del movimento c’è  il suo fondatore,  l’assessore regionale Bini, che mal digerisce la leadership di Saro come coordinatore regionale.  L’incontro, rigorosamente a porte chiuse si è svolto alle 18.00 all’osteria “da Fratin” a Qualso di Reana del Rojale. Dopo ore di ”dibattito” che indiscrezioni danno per “acceso ma civile”, alla fine si è usciti con un nulla di fatto che sa di vittoria, anche se forse temporanea, per il senatore di Martignacco. Così Ferruccio Saro resta coordinatore del movimento dato che non si è materializzato il previsto da molti voto di sfiducia nei suoi confronti. Questo fatto  fa supporre che la dirigenza di Progetto Fvg sia profondamente spaccata. Da un lato i fedeli a Saro o quantomeno attenti a non buttare il bambino con l’acqua sporca,  dall’altro quelli a Sergio Bini che temono ripercussioni a livello di poltrone negli attriti con il governatore Fedriga. A dividere le due fazioni questioni di non poco conto ma soprattutto le accuse di subalternità alla Lega di Fedriga lanciate da tempo dal coordinatore Saro nei confronti di Bini. Così in attesa di ulteriori chiarimenti e di una probabile conta dei rapporti di forza, tutto rimane com’era. Resta la diversa visione della politica, una richiesta di autonomia nelle scelte all’interno della maggioranza regionale, propugnata da Ferruccio Saro e un presunto “appiattimento” sulle decisioni leghiste da parte di Sergio Bini. Voci dicono che tutto si risolverà nell’arco di qualche giorno, ma va detto che il futuro rischia comunque di non essere radioso perchè  un peso potranno avere in futuro alcune vicende esterne alla politica che riguardano Bini e le sue attività disinvolte imprenditoriali passate che potrebbero costringere proprio il suo alleato Fedriga a prenderne le distanze. Ma si tratta ovviamente di rumors non confermati allo stato, da atti giudiziari o di indagini in “chiaro”, dato fra l’altro che Bini è stato escluso anche dall’inchiesta siciliana che ha visto prendere pesantemente di mira la Euro & Promos di cui era, all’epoca dei fatti, Amministratore Delegato. Sullo sfondo vi sono però anche le procedure attuate dal Bini per aggiudicarsi le quote di Euro & Promos nel corso del passaggio da Coop a Spa e quelle di regolazione dei rapporti finanziari con il mondo della cooperazione. Ricordiamo che l’ operazione di trasformazione da società mutualistica a “di capitale”   hanno consentito all’oggi assessore, di mettere le mani su circa il 40% della società Euro 6 Promos diventandone di fatto il dominus. Poi la discesa in politica che molti nel mondo economico non hanno digerito e che oggi anche nella politica viene vista da taluni come “fumo negli occhi”.

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