Ussai M5s Fvg: “Dal centrodestra 5 anni di nulla su spreco alimentare e farmaceutico”

Accolto dalla Giunta regionale un ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle, abbinato alla legge FVGreen, per sostenere il contrasto allo spreco alimentare e farmaceutico. Il testo impegna la Giunta “ad emanare in tempi quanto più rapidi possibili, con il coinvolgimento dei portatori di interesse, il regolamento regionale previsto volto a stabilire la composizione, le modalità di funzionamento e l’incentivo della ‘Rete regionale per il contrasto allo spreco alimentare e farmaceutico’, nonché le misure di sostegno agli enti donatori regionali”. “Un ordine del giorno analogo – spiega il consigliere regionale Andrea Ussai, primo firmatario del documento – era stato bocciato nel luglio 2020, così come il centrodestra ha detto di no a un nostro emendamento sul tema, proposto in FVGreen. L’accoglimento alla fine della legislatura dell’impegno che abbiamo presentato non scagiona certo la Giunta e la maggioranza, considerato che la legge è del 2017 e attendiamo il regolamento da più di cinque anni”. “Il recente rapporto IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) Climate Change and Land – riporta Ussai -sottolinea che ‘l’adozione su scala mondiale di una dieta più sostenibile, prevalentemente vegetale, combinata con una riduzione degli sprechi, è il modo più veloce ed efficace per mitigare gli effetti del cambiamento climatico’. Inoltre, dal 1961 ad oggi, l’offerta di cibo pro capite è aumentata del 30%, le risorse idriche impegnate per irrigazione sono aumentate del 100%, mentre dell’800% è cresciuto l’uso di fertilizzanti”. “Ecco perché è importante dare gambe alla norma regionale del 2017, approvata su nostra iniziativa, che punta a creare un’apposita rete contro gli sprechi, favorendo l’incontro, anche attraverso il web, tra l’offerta in eccesso di generi alimentari e la domanda degli enti donatori e promuovendo comportamenti responsabili e pratiche virtuose – conclude l’esponente M5S -. Peccato che il centrodestra non abbia fatto nulla per cinque anni e se ne sia accorto soltanto a un paio di mesi dalle elezioni”.