Ventitreesima edizione: a settembre si rinnova l’appuntamento con pordenonelegge, la Festa del Libro con gli Autori

Dal 14 al 18 settembre 2022 si rinnova l’appuntamento con pordenonelegge, la Festa del Libro con gli Autori: è la ventitreesima edizione di una tra le più attese manifestazioni dell’agenda culturale italiana, come sempre promossa da Fondazione Pordenonelegge.it. Complessivamente sono attesi oltre 400 protagonisti, per circa 300 eventi fra incontri, dialoghi, lezioni magistrali e percorsi espositivi, per cinque giorni in una trentina di locations. «La nostra società – sottolineano i Curatori del Festival, Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet – sta affrontando ancora una volta un momento difficile, dove serve più che mai cultura, come forma di conoscenza di un mondo sempre più complesso e stratificato, e sempre più oggetto di interpretazioni che spesso travisano la realtà per una aneddotica impressionistica. Siamo consapevoli che le nostre scelte incidono sullo sviluppo e sugli equilibri del pianeta, e che solo la cultura ci può dare le chiavi per entrare nelle fibre di un mondo che a volte sembra sfuggirci nella sua imprevedibilità». Proprio per questa ragione il festival si soffermerà sulla tragica situazione della guerra in Ucraina, con una serie di incontri dedicati alla geopolitica, e immaginando un messaggio di speranza con l’immagine della spiga di grano. Dopo un lungo periodo di chiusura, torneremo a una manifestazione con più autori e più incontri, mantenendo la solita sicurezza e il solito ordine responsabile: continuerà il coinvolgimento di nove Comuni della provincia (Azzano Decimo, Casarsa della Delizia, Cordenons, Maniago, Sacile, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo ai quali si aggiungono Prata di Pordenone e Sesto al Reghena), che anche quest’anno con generosità apriranno i loro spazi agli eventi del festival. Un’ultima, e abituale, avvertenza: così come il mondo non si riduce a un unico pensiero, anche il festival avrà diversi percorsi possibili, linee che possono incrociarsi oppure non incontrarsi mai; e quindi i lettori che vorranno venire a Pordenone, dovranno mai come quest’anno scegliere quel particolare percorso di dialoghi, incontri e discorsi che formerà l’unico itinerario della propria immaginazione: la “loro” pordenonelegge. Si rinnoverà ancora una volta la formula dell’inaugurazione: il 14 settembre alle ore 18.00 al Teatro Verdi di Pordenone, e alle ore 21 a Trieste e a Lignano Sabbiadoro risuoneranno le voci di augurio per l’avvio ufficiale del festival. Unite da un comune auspicio, le tre sedi svolgeranno poi in modo diverso il tema dell’incontro con la cultura di una grande città europea: Praga, che darà quest’anno la suggestione inziale al festival. Precederà questo triplice evento, l’anteprima di avvio della rassegna praghese, trasmessa anche in streaming all’Istituto di Cultura italiano della città boema, giovedì 8 settembre. Altre iniziative collaterali che riguardano la musica al Teatro Verdi, il cinema e il fumetto  verranno annunciate a breve. Di grande importanza è poi il conferimento a Jhumpa Lahiri del Premio Crédit Agricole FriulAdria La storia in un romanzo, promosso da Crédit Agricole FriulAdria, perché ha saputo raccontare lo sgomento, il radicamento e l’estraneità. Straordinaria poi la sua scelta di scrivere in italiano, nella lingua di Dante, che le permette un contatto più puro con l’anima e con la realtà che la circonda, una scelta che è anche un confronto con l’intera storia della nostra letteratura. Quest’anno, inoltre, verrà celebrata la terza edizione del Premio Friuli Venezia Giulia Il racconto dei luoghi e del tempo per stimolare il racconto della nostra terra da parte dei più importanti autori contemporanei. Continua poi la preziosa collaborazione tra pordenonelegge e il Premio Campiello Letteratura: nella serata di apertura del festival sarà presente il vincitore dell’ultima edizione. E continua anche la collaborazione con Fondazione Treccani Cultura, per uno spazio dedicato alla lingua italiana. Infine, le novità del 2022 sono la collaborazione con il Premio Wondy di letteratura resiliente, e la presentazione del vincitore del Premio Friuli Storia.  Anche quest’anno a pordenonelegge ci saranno grandi nomi della letteratura italiana e internazionale. A cominciare da Roberto Saviano che presenterà il suo ultimo romanzo dedicato a Giovanni Falcone: un canto altissimo della solitudine e al coraggio del giudice. Gianrico Carofiglio con il suo romanzo ci consegnerà un’avventura umana che va ben oltre gli stilemi del genere noir, e un personaggio epico, dolente, magnifico. Un’investigazione su personalità pubbliche intoccabili, scavando dentro gli ingranaggi del potere d’Italia, sarà al centro dell’incontro con Maurizio De Giovanni. Sempre sulle tracce del giallo, Carlo Lucarelli ci proporrà una storia dell’omicidio dalla Rivoluzione francese ai giorni nostri; e Loriano Macchiavelli racconterà una delle pagine più opache della storia recente italiana: Ustica. Antonio Scurati proporrà invece il terzo capitolo romanzesco dedicato a M, ovvero Benito Mussolini. Mentre Daria Bignardi si confesserà in modo intimo, narrando l’avventura temeraria e infaticabile di conoscere sé stessi attraverso le proprie zone d’ombra. Nadia Terranova ci porterà a vivere il terremoto di Messina del 1908, e a seguire le vite di due personaggi che si incontreranno per pochi istanti, ma così violenti che resteranno indelebili. Un altro evento catastrofico, l’eruzione del Vesuvio, sarà al centro dell’incontro con Valeria Parrella, il racconto di quando dal cielo piovono pietre incandescenti e cenere e ogni punto di riferimento è smarrito. Mondo antico anche per Gianfranco Turano che ambienta il suo romanzo durante la guerra fra Atene e Sparta con prodigiosa capacità di rievocazione. Chiara Valerio racconterà invece una storia di vampiri, tra Roma e Venezia, dove eternità e immortalità si profilano in tutte le loro differenze. Mentre Viola Ardone incontrerà gli studenti per parlare del suo romanzo di grandissimo successo Oliva Denaro. Donne straordinarie saranno le protagoniste del romanzo di Ilaria Tuti: le prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria, che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra. Anche Francesca Michielin ci regala una storia tutta al femminile che apre una nuova finestra sul suo mondo, e raggiunge un’intensità e una profondità inedite e toccanti. Anilda Ibrahimi ha scritto un romanzo sui modelli femminili da incarnare e ribaltare, sulle insidie dell’appartenenza e della memoria, sull’importanza di rimanere fedeli a ciò che siamo diventati. E Annarita Briganti racconterà la storia di Gae Aulenti. Il problema dell’identità sarà al centro anche dell’incontro con Diego Marani che affronta temi sensibili del nostro presente: il significato di “minoranza” come emarginazione. Enrico Galiano tornerà a parlare di crescita, felicità ed errori: una scuola di felicità per eterni ripetenti. Gaja Cenciarelli, racconterà di una professoressa e dei suoi ragazzi, in una scuola della periferia romana. Marco Balzano ci proporrà sette lingue per dire felicità, sette avventure etimologiche e geografiche di una parola alata, copiata, bruciata, ribelle, popolare. Cristina Ali Farah si soffermerà sulla letteratura post coloniale e sui rapporti fra cultura somala e italiana. Masolino D’Amico ci parlerà con garbo e divertimento di una personalissima antologia di lettere scelte secondo le sue frequentazioni e passioni: grandi scrittori inglesi e americani, e uomini di spettacolo. Piero Dorfles ci spiegherà invece che leggere è un lavoro, un mestiere, una competenza che si acquista solo con l’esercizio e che rischia di perdersi se non la si coltiva. Francesco Musolino, in dialogo con Lorenza Stroppa, racconterà una storia ispirata a un’impresa realmente accaduta al largo del mar di Sardegna. Antonella Silvestrini invece interpreterà le fantasiose favole di un gigante del Seicento Giambattista Basile. Paolo Calabresi racconterà le portentose capacità nascoste che tutti possiamo tirar fuori quando crediamo di non aver più nulla da perdere. Francesco Antonini ripercorrerà una vacanza del 1983, in cui quattro amici diciannovenni partono per la Grecia a bordo di una Due Cavalli. L’Ottocento in Friuli verrà raccontato dal nuovo romanzo di Massimiliano Santarossa, e ancora il Friuli con Walter Tomada che ne racconta la storia dalle origini ai giorni nostri. Fabio Cavallari proporrà un monologo liberamente tratto da un ragazzo in «stato vegetativo». Orietta Dal Dan invece parlerà di una famiglia sconvolta da in inquilino sgradito, il disturbo alimentare. Mentre Lucio Luca si addentrerà tra le pressioni psicologiche, il mobbing, lo sfruttamento dei collaboratori precari dei giornali, le minacce della criminalità.