Violenza sulle donne. Il Patto per l’Autonomia si impegna fuori e dentro le istituzioni
«Il tema della violenza di genere deve essere prioritario nell’agenda politica. Nell’ultimo assestamento di ottobre, prima del brutale femminicidio di Giulia Cecchettin che si è aggiunta alla devastante lista di 105 vittime del patriarcato solo nel 2023, ho presentato un ordine del giorno per l’aumento dei fondi ai Centri Antiviolenza, che stanno affrontando costi in sensibile aumento. L’ordine del giorno è stato accolto dalla
Giunta, e nella finanziaria per il 2024 si riscontra un aumento di tali fondi, ma lavoreremo anche ad altre proposte. Bisogna ripensare totalmente lo spazio pubblico in funzione paritaria, rivedere i percorsi di accesso alle professioni e alla partecipazione politica, civica e sociale affinché le donne siano al centro della scena pubblica. Sarò in piazza a fianco del collettivo Non Una Di Meno per gridare la nostra rabbia. Non vogliamo minuti di silenzio, contro la violenza dobbiamo fare rumore». Così la consigliera regionale del Patto per l’Autonomia Giulia Massolino interviene alla vigilia della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. «Il femminicidio di Giulia Cecchettin, nella sua modalità e nella reazione che ha suscitato, ci pone di fronte alla necessità di mutare davvero i rapporti uomo-donna nella nostra società a partire dall’adolescenza e per farlo dobbiamo investire nel sostegno psicologico e in una società davvero aperta, dove nessuno si senta più fragile».
«La grande sfida è quella di costruire una cultura di rispetto e convivenza che possa rendere i nostri territori sicuri. La rappresentanza femminile nei contesti politici è fondamentale sia come esempio di empowerment, ma anche per riuscire a costruire delle politiche territoriali che siano veramente favorevoli alle donne. Come Patto per l’Autonomia, che alle elezioni regionali della primavera scorsa ha presentato una lista con una rappresentanza femminile quasi pari a quella maschile, continueremo a impegnarci perché la violenza di genere non faccia parte del futuro della nostra terra», dichiarano Elisabetta Basso, Rossella Malisan e Stefania Garlatti-Costa, componenti del direttivo del Patto per l’Autonomia.