Visioni: e se Monfalcone la salvassero i lavoratori
I lavoratori, “Maestri del mare”, sono il “Capitale umano come patrimonio di capacità, di competenze e conoscenze. Il valore su cui investire per costruire il domani delle imprese e del Paese. Fanno parte, da protagonisti, della visione in evoluzione nello sviluppo della cantieristica nazionale, come dalle altre realtà produttive. Inizio dai numeri dei lavoratori fatti a Grado, a fine settembre, durante l’assemblea regionale della Confindustria Alto Adriatico: per la Fincantieri nazionale, il Dott. Pierroberto Folgiero annuncia assunzioni per un migliaio di persone entro il 2024; per la Regione FVG, l’Assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen annuncia che fino al 2027 serviranno centomila lavoratori che in Regione non ci sono. Davanti a questa prospettiva di lavoro e occupazione, con dati importanti, permane il silenzio locale, quindi, come cittadino chiedo: cosa vuol dire per Monfalcone? come verrà governato il processo? E doveroso ricordare che è da molti anni che non si parla di crisi, chiusure, cassa integrazione, che, grazie al lavoro sono state superate in piedi, le crisi generali del 2008, 2011, la fase del Covit, e non è poco. Mi chiedo: siamo dentro solo a un vuoto politico o sulla base degli ultimi anni a una brutta politica rancorosa che vive solo aspettando il nemico di turno, senza domani. Comunque è preocupante, fa paura la mancanza di una guida inclusiva, di fiducia.
Nonostante il silenzio che non cancella, ricordo che sono aperte altre questioni, che hanno condizionato in negativo la città. Anche se in ritardo, da una loro soluzione dipende il tipo di domani dell’impresa e della città. Parto dal 2012 con la richiesta da parte della Fincantieri di uno spazio, da creare, presso l’ex albergo operai, per un’attività direzionale con 670 tecnici. Viene votata all’unanimità una variante, per oltre 10.000 mq, che rispondeva alla richiesta e di fatto diventa un patto tra l’impresa è la città. L’inaugurazione avviene nel 2017, ma di questo punto, di notevole importanza per lavoro ai giovani, stipendi più alti, una diversa visione della migrazione per lavoro, il silenzio è totale. Perché nessuna richiesta di rispetto dei patti, nessuna rivendicazione? Le conseguenze negative per Monfalcone sono gravi. Siamo alla Barcolana del 2019 dove l’Amministratore delegato Fincantieri Giuseppe Bono annuncia l’assunzione di 1700 lavoratori, di cui 260 direttamente, entro il 2021. Sempre in quell’occasione, l’Amministratore, ha spiegato che la Fincantieri negli ultimi 20 mesi, cioè a partire dal gennaio 2018, ha assunto 1800 lavoratori. Oltre l’entità dei numeri, per dare una valutazione diventa importante conoscere l’evoluzione del sistema produttivo e del tipo di lavoratori, si è passati da 4 operai e 1 tecnico a 1 operaio e 1 tecnico. Con questi dati esposti sulle assunzioni, quali sono le ricadute previste per Monfalcone? e dove sono i 670 tecnici? Siamo al 2023, Fincantieri annuncia la svolta digitale in fabbrica, arriva il robot-saldatore. Per tale fine, l’azienda intende assumere circa 600 tecnici digitali. Un campo in evoluzione dove Monfalcone si nota solo per l’applicazione in produzione. Un’altra potenziale possibilità persa.
Un tema che merita più di un approfondimento è il rapporto tra lavoro, lavoratori e una città che da un lato aumenta le nascite e allo stesso tempo invecchia con il 30% dei “bisiachi” originali e integrati che hanno oltre 65 anni. Oggi si decide se, come e con chi governare il processo.
Il circolo si chiude, come si vede tanta roba su cui lavorare. Come tanta e tante sono le assenze che hanno determinato un clima di peso negativo per i lavoratori nelle aziende e sulla città con sofferenza per i cittadini. Di fatto hanno dato carta bianca alla grande azienda, decidendo di recitare una parte ininfluente. Per un domani protagonista della città è necessario ribellarsi. Con questo carico di lavoro e con importanti investimenti, per un domani delle imprese, serve una svolta radicale politica e di responsabilità per creare un fronte ampio, necessario per riuscire a far riconoscere a questo capitale umano lo stesso valore del prodotto che modella, per i diritti, la dignità in fabbrica e nel Paese Monfalcone. Serve rialzarsi in piedi per il domani senza rancore.
Luigino Francovig