Vivere nella pandemia: tutelare i diritti, contrastare i profitti

Venerdì 26 novembre a Udine Associazioni, Sindacati, Partiti, (Banca Etica, CGIL, Coordinamento in Difesa della Costituzione, Emergency, FriuliSera, ISDE, Legambiente FVG, Libera , Potere al Popolo, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana) su iniziativa del Comitato StopTTIP di Udine, si sono trovati uniti nel sostegno della petizione lanciata in tutta Europa noprofitonpandemic, un’ICE, Iniziativa dei Cittadini Europei che chiedono alla Commissione europea, nei tempi della pandemia, di tutelare i Diritti dei cittadini e contrastare i Profitti delle Multinazionali dei farmaci. Per chi la tutela della salute? A gran voce i partecipanti all’incontro si sono trovati uniti nel riaffermare il valore della petizione e il valore della tutela della salute, non solo per un Occidente fortunato ma per tutti i Paesi poveri, dove il 60% non è stato vaccinato e il virus circola con l’aumento delle varianti e i rischi di ritorno per gli Europei. Qual è la logica delle Grandi Aziende? E come rispondono gli Stati? I rappresentati dei Gruppi presenti, a gran voce e con determinazione , sono intervenuti supportati, tramite un collegamento online, da Vittorio Agnoletto, medico e attivista, che insieme ad altri difensori dei Diritti come Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, e don Luigi Ciotti di Libera, si trovano impegnati, quasi come una battaglia su un fronte, a denunciare la pervicacia e la presenza delle Grandi Aziende dei farmaci, che con protervia vogliono imporre agli Stati la loro logica, quella degli illimitati guadagni. Le aziende farmaceutiche, dice Garattini, hanno utilizzato strutture pubbliche e fondi pubblici; dovrebbe essere, invece potenziata con adeguati fondi la ricerca nazionale che deve diventare un investimento. Per ora è stato previsto per la ricerca in Italia solo l’1% del prodotto interno lordo, a fronte di un 3,5% in Germania, con la Francia che impegna 20 miliardi l’anno.
Purtroppo risultano inascoltate le richieste di 100 Paesi con a capo India e Sudafrica che, già da tempo, richiedono la sospensione dei brevetti, almeno temporanea; invece, restano consolidate scelte di sano egoismo come quelle della Francia, della Germania e di tutti i Paesi industrializzati, a difesa delle Multinazionali del settore. Il Guardian ha documentato un forte sostegno pubblico per l’azienda Astrazeneca pari al 97% dei finanziamenti. La stessa Azienda ha reso pubblico, senza alcuno scrupolo, il prossimo aumento dei prezzi dei suoi vaccini, giustificandosi col fatto che la pandemia è diventata endemica. Secondo Agnoletto assistiamo impotenti a contratti secretati con limitato accesso per i Parlamentari europei, a un utilizzo gratuito di laboratori pubblici, a ricatti di ogni tipo. Mi riferisco a questo ultimo proposito all’episodio citato da Agnoletto sui ricatti da parte di Pfizer sull’Argentina che aveva avuto il “torto” di stipulare un’assicurazione internazionale, richiesta dai negoziatori Pfizer come tutela in caso di cause contro i vaccini. Non è bastato, e Pfizer ha chiesto poi al governo argentino di mettere come garanzia l’ipoteca di beni sovrani, come banche federali, ambasciate, basi militari, dimenticando che la popolazione era stata utilizzata per sperimentazioni cliniche sul vaccino (da l’Indipendente online del 3 aprile 2021). Altra delusione: Covax, il programma europeo sui vaccini, aveva promesso una donazione di 2 miliardi di dose per i Paesi poveri, niente di fatto. Qualcuno opterebbe per le donazioni ma, secondo don Ciotti, le donazioni sono qualcosa di vergognoso, “…la carità e l’elemosina non possono sostituire i diritti, viene negato l’accesso ai vaccini e poi si fa elemosina, ogni Paese donatore sceglie il Paese destinatario della donazione per motivi commerciali…” Quali devono essere le richieste essenziali in questo frangente? Niente formule magiche ma, essenzialmente e prima di tutto, appoggio alla richiesta della sospensione della proprietà dei brevetti. La richiesta era già stata bocciata dai Paesi industrializzati nel marzo 2021, un no che l’Europa aveva motivato con la lentezza di capacità produttiva, chiudendosi così in una fortezza. Ora, elemento nuovo, la posizione di Biden che ha aperto verso una moratoria dei brevetti. Dobbiamo pertanto sostenere la sospensione dei brevetti di fronte al WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, incontro programmato per il 30 novembre prossimo a Ginevra, ma…. notizia dell’ultima ora, disdetto l’incontro perché la Svizzera ha chiuso i suoi confini in seguito alla presenza della nuova variante Omicron. Per concludere, nel nostro incontro del 26 novembre, forti e circonstanziati tutti gli interventi, partendo dai legami della pandemia con le perverse politiche di sfruttamento del nostro Pianeta, ai rischi degli allevamenti industriali senza regole, alla necessità di un cambiamento di un modello neoliberista, in particolare sulla sanità, modello che ha visto trasformare i nostri corpi in merce per produrre profitti, con rischi di veder lievitare sempre più i costi dei vaccini.

Per concludere, aprite il link noprofitonpandemic e firmate, è una scelta di civiltà e di etica.
Se volete, scrivete FATTO a stopttipud@gmail.com
Emilia Accomando