A Pordenonelegge lo “Scherlock Holmes” del genocidio armeno. Taner Akçam, coraggioso intellettuale e storico turco rifugiato negli Usa
Fra gli eventi internazionali più attesi, alla 22^ edizione di pordenonelegge, in programma dal 15 al 19 settembre, c’è senz’altro la presentazione di Killing Orders. I telegrammi di Talat Pasha e il genocidio armeno di Taner Akçam, coraggioso intellettuale e storico turco, rifugiatosi negli Stati Uniti per la sua lotta a favore della verità e ancora oggi insopportabile per il regime di Ankara. Il libro è uscito a fine 2020 per le Edizioni Guerini, da tre decenni impegnate nella pubblicazione di libri dedicati alla storia armena, nelle collane dirette da Antonia Arslan Storia e cultura armena, Carte armene e Frammenti di un discorso mediorientale. Appuntamento venerdì 17 settembre, alle 11 nello Spazio San Giorgio, per il dialogo Akçam – Arslan che porterà alla luce i documenti e le scoperte di Killing Orders, testimonianze provate nella loro autenticità – e tradotte per la prima volta in lingua italiana: i telegrammi di Talat Pasha, l’architetto del Metz Yeghern – il Grande Male. Un vero terremoto negli studi sul Genocidio Armeno, perché quei documenti non lasciano alcun dubbio: quello patito dagli armeni fu un Genocidio, il primo del XX secolo. Akçam restituisce con precisione al lettore, passo dopo passo, istruzione dopo istruzione, le varie fasi di preparazione, innesco e divampare dello sterminio. Una macchina della morte su ampia scala affidata alla carta e all’inchiostro, intrisa del sangue di oltre un milione e mezzo di vittime. L’opera fondamentale di Akçam ci fa entrare nei meandri dell’organizzazione genocidaria e nella logica dei carnefici. Il negazionismo di Stato che cerca di giustificare, ridimensionare o del tutto misconoscere questo immenso buco nero della Storia, su cui affonda la nostra contemporaneità sia in Europa sia nel Medio Oriente, è qui messo definitivamente con le spalle al muro.
Taner Akçam è ampiamente riconosciuto come il primo storico turco ad aver scritto e discusso apertamente il Genocidio Armeno. Nato nella regione di Kars-Ardahan, nel 1976 viene arrestato e condannato a dieci anni di reclusione per i suoi scritti. Un anno dopo riesce a fuggire e a rifugiarsi in Germania. Oggi ha la cattedra di Studi sul Genocidio Armeno alla Clark University negli Stati Uniti. Per le nostre edizioni ha pubblicato Nazionalismo turco e Genocidio armeno (2005). Nell’aprile 2021, insieme ad Antonia Arslan, ha ricevuto dal sindaco di Ferrara la cittadinanza onoraria, in risposta alle dichiarazioni dell’Ambasciatore turco, che ha invitato il primo cittadino a “rivedere le sue posizioni” a seguito di un’iniziativa dedicata al Genocidio organizzata dal Teatro Comunale di Ferrara.