“A scuola per conoscerci” continua la sua lotta alla omolesbobitransfobia nelle scuole
In Friuli Venezia Giulia l’impegno contro l’omolesbobitransfobia nelle scuole cresce sempre di più: il progetto A Scuola Per Conoscerci è richiesto da sempre più scuole, e per sostenere la richiesta, l’associazione ha lanciato un crowdfunding (raccolta di fondi online). In sostanza le associazioni per i diritti LGBTQIA+ locali A Scuola Per Conoscerci, Agedo Udine, Alfi Lune, Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia, Arcigay Fûr FVG Pride, Associazione Universitaria Iris, Queer Legacy, promuovono una raccolta fondi per continuare a educare sulle tematiche di genere nelle scuole del Friuli Venezia Giulia. Si legge nella nota di lancio dell’iniziatiava: “Nonostante la risoluzione “anti-gender” passata alla Camera dall’attuale Governo, impegnato tutti i giorni a perseguitare le persone LGBTQIA+. Nessuna sorpresa in merito da parte dell’associazione A Scuola Per Conoscerci, ben abituata a una politica di destra ostile ai diritti: l’attuale Giunta regionale, presieduta da Massimiliano Fedriga, fin dal suo primo insediamento nel 2018 ha tagliato i finanziamenti al progetto. Per questo è stato lanciato un crowdfunding: una raccolta fondi online attraverso la piattaforma Produzioni dal Basso
(https://www.produzionidalbasso.com/project/prevenire-il-bullismo-omofobico-con-a-scuola-per-conoscerci/), con l’obiettivo di raccogliere almeno 7000€.
L’anno scolastico 2023-2024 ha visto la partecipazione di 21 scuole e più di 2400 studenti
coinvolti negli incontri: mai come quest’anno le scuole e gli insegnanti hanno sentito la necessità di educare e informare su stereotipi e pregiudizi di genere, orientamento affettivo e sessuale ed empatia e rispetto.
Da una parte, le associazioni constatano quindi una crescente richiesta da parte delle scuole di interventi per prevenire il fenomeno del bullismo omolesbobitransfobico, segno che la società civile e in particolare chi ha a cuore il benessere degli adolescenti vuole farsi carico del problema dell’omolesbobitransfobia. Dall’altra, in Regione continuano gli attacchi alla libertà delle persone LGBTQIA+, in particolare transgender*: a marzo il Presidente di Pro Vita e Famiglia è stato invitato all’ISIS Sacile e Brugnera, dove ha definito l’identità transgender “una patologia che va curata”; è salita agli onori della cronaca la storia di un ragazzo gay di Udine abbandonato dal padre e accolto in casa da un ex professore; un professore non binario ha rifiutato il rinnovo d’incarico a Trieste e ha deciso di lasciare la città a causa della troppa omofobia. Le associazioni LGBTQI+, quindi, chiedono aiuto direttamente a quella parte della società civile che vuole farsi carico del problema dell’omolesbobitransfobia, quando invece le istituzioni non solo latitano ma ostacolano chi lotta contro il pregiudizio sociale che colpisce lɜ adolescenti LGBTQI+ nelle scuole. Il progetto, nei suoi 14 anni di attività, è stato riconosciuto, sia a livello locale che nazionale, come
uno strumento scientificamente valido per promuovere a scuola una cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze. Le associazioni quindi invitano le persone che credono nel valore educativo di questa iniziativa, a contribuire con una donazione al cambiamento culturale di
cui anche la nostra Regione ha bisogno. Perché ogni studente ha diritto di frequentare la scuola senza timore di essere discriminati, esclusi o cancellati per il suo orientamento sessuale ed affettivo, per la sua identità o espressione di genere.