Abusi su minori più frequenti in famiglia, ragazze colpite il doppio dei coetanei

Gli abusi sessuali sui minori sono un fenomeno complesso e colpiscono milioni di bambine e bambini nel mondo, senza contare che conoscerne l’esatta prevalenza è difficile, dal momento che spesso la violenza viene alla luce dopo molto tempo. E ciò che emerge, dalla comparazione di diversi studi internazionali, è inoltre una sostanziale differenza per quanto riguarda il genere della vittima: il tasso di prevalenza per le ragazze è più alto rispetto a quello dei ragazzi, in alcuni casi anche più del doppio. E ancora: gli abusi sessuali sui minori sono più frequenti all’interno della famiglia e nella cosiddetta “cerchia della fiducia”. Sono questi alcuni punti chiave evidenziati dal Report realizzato da Telefono Azzurro, compendio di ricerche effettuate nel corso degli anni in tutto il mondo, spunto di riflessione da cui è partito il confronto tra esperti al convegno internazionale “Il diritto di fidarsi. La sfida di rendere sicuro il rapporto di bambini e adolescenti con gli adulti di fiducia”. Evento in programma a Roma, presso la sede ABI, nell’ambito della Giornata europea per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale (“Making the circle of trust truly safe for children” è il focus dell’edizione di quest’anno). Un confronto tra professionalità di differente estrazione, oltre che di diversa provenienza, finalizzato ad elaborare azioni concrete, linee guida e protocolli, per la tutela di bambini e adolescenti. Secondo l’ultimo Child Maltreatment Report rilasciato dal Children’s Bureau U.S. (2021), nel 2019 negli Stati Uniti 60.927 bambini hanno subìto un abuso sessuale, mentre 877 sono stati vittima di tratta a sfondo sessuale. E alcune ricerche, nell’ambio della ricerca dell’esatta prevalenza, hanno stimato che dal 30% all’80% delle vittime di abuso sessuale non rivela l’accaduto finché non raggiunge l’età adulta, senza contare che un numero incalcolabile mantiene il segreto per tutta la vita. Ciò avviene principalmente per paura di ritorsioni da parte di chi ha commesso l’abuso, o perché temono di non essere creduti; inoltre, spesso le vittime provano sentimenti quali vergogna o senso di colpa, e questo influisce sulla probabilità di rivelare l’accaduto. Nonostante ciò, diversi studi hanno cercato di ottenere una stima della prevalenza del fenomeno. Stoltenborgh e colleghi (2011), basandosi su più di 200 studi pubblicati dal 1980 al 2008, hanno stimato che la prevalenza dell’abuso sessuale sui minori a livello globale è dell’11,8%. Dai risultati è emersa anche una sostanziale differenza per quanto riguarda il genere della vittima: il tasso di prevalenza per le ragazze è del 18%, per i ragazzi del 7,6%. Questa differenza di genere è stata riscontrata anche da Moody e colleghi (2018). Gli autori hanno stimato la prevalenza dell’abuso sessuale nei vari continenti: nel Nord America, in Europa e Asia gli autori hanno riscontrato rispettivamente una prevalenza del 20,4%, del 14,3% e del 9% per le ragazze; per i ragazzi la percentuale scende, ma è comunque importante: il 14,1%, il 6,2% e il 6,7% dei ragazzi ha subìto un abuso sessuale rispettivamente in Nord America, Europa e Asia. Secondo questo studio, il Paese con la prevalenza maggiore di abusi sessuali sarebbe l’Australia, dove il 28,8% di bambine o ragazze ha subìto un abuso. La differenza di genere riscontrata nelle varie ricerche, dalle quali emerge una preponderanda di vittime di sesso femminile, può essere dovuta al fatto che bambine e ragazze hanno una maggiore probabilità di essere vittime di abusi sessuali, ma può anche essere determinata da un fattore culturale che porta gli uomini ad essere più riluttanti a denunciare di aver subito un abuso sessuale. L’abuso sessuale sui minori è più frequente all’interno della famiglia e nella cosiddetta “cerchia della fiducia”: ad esempio, il 48% delle vittime intervistate (n=5440) dall’inglese Indipendent Inquiry Into Child Sexual Abuse (IICSA, 2021) ha riferito di essere stato abusato/a da un membro della famiglia. Tuttavia, l’abuso può avvenire in tutti i contesti in cui il bambino o adolescente si trova e in cui dovrebbe essere protetto, ovvero l’ambito scolastico, l’ambito sportivo, il contesto religioso, e in generale nelle varie realtà ricreative ed educative frequentate dai minori. Riprendendo il report sopra citato (IICSA, 2021), il 12% delle vittime intervistate ha riportato di aver subito l’abuso per mano di un insegnante/educatore, il 6% di un membro del clero, e l’1% ha riportato di essere stato abusato da un allenatore. Per quanto riguarda il contesto nazionale, secondo un’indagine effettuata dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2014 il 10,6% delle donne di 16-70 anni di età ha subito violenza sessuale prima dei 16 anni. Questa percentuale risulta in aumento rispetto a un’analoga indagine condotta nel 2006, secondo la quale, all’epoca, 1 milione 400 mila donne tra i 16-70 anni aveva subito un abuso sessuale prima dei 16 anni, (il 6,6%). Nell’80% dei casi, l’autore delle violenze è una persona conosciuta: spesso un conoscente, un parente o un amico di famiglia della vittima. Anche in Italia si registra una sostanziale differenza di genere. Nel 2020, i bambini (0-13) o ragazzi (14-17 anni) rappresentano rispettivamente il 30% e il 14% del totale delle vittime di adescamento, a fronte, rispettivamente, del 70% e 86% di bambine e ragazze.