Allarme dei medici del Fvg: Sanità Pubblica, fortemente depauperata nelle risorse, si rischia di non garantire al cittadino una risposta adeguata
E’ passato poco più di un mese da quando il duo ai vertici protempore della Regione Fvg che, ahinoi, dovrebbero in particolare tutelare la salute dei cittadini Fedriga-Riccardi si auto assolvevano rispetto ai palesi limiti della sanita Fvg e addirittura, dopo averli pagato profumatamente, si vantavano dei risultati forniti “a la carte” dalla fondazione Gimbe. Dati non mendaci ma estrapolati ad arte per dimostrare l’indimostrabile anche rispetto alla gestione pandemica. Ma non entriamo nel merito se non per dire che lo sanno anche i bambini dell’asilo che “chi si loda si sbroda”. Meno apprezzamenti, come sappiamo, arrivano dal personale sanitario sia infermieristico che medico. A tale proposito oggi la intersindacale dei medici che raccoglie ben sette sigle sindacali scrive l’ennesimo j’accuse nei confronti della gestione della sanità da parte della Regione Fvg e preoccupazione in generale per la deriva privatistica che rischia di assumere la sanità italiana in generale, si legge nella lettera ai cittadini: “I sanitari del Friuli Venezia Giulia da noi rappresentati, sentono il dovere di informare la cittadinanza di ciò che sta accadendo al nostro Sistema Sanitario Pubblico. Il personale sanitario in primis denuncia la sua preoccupazione perché la Sanità Pubblica, fortemente depauperata nelle risorse nel corso degli anni, rischia ormai di non riuscire più a garantire al cittadino una risposta adeguata. I medici lo hanno descritto in un recente articolo pubblicato sulla rivista medica internazionale The Lancet, hanno manifestato in gran numero a Roma (dicembre 2022) e tutte le sigle sindacali, unite, lo stanno denunciando in un tavolo attualmente aperto in sede governativa. Le risorse nazionali destinate alla Sanità Pubblica sono state drasticamente tagliate sia in termini di posti letto (dal 2015, 35mila in meno), che di personale (per i tagli al personale degli ultimi 10 anni mancano oggi 15.000 medici e, rispetto alla media europea, 60.000 infermieri) sia in Ospedale che sul Territorio. La carenza di medici di base, costringe molti medici ad aumentare oltre al massimale il numero dei loro assistiti, ciononostante diversi cittadini sono tutt’ora senza Medico Curante costretti a rivolgersi ad una apposita guardia medica. Le aziende sanitarie in alcuni casi, per garantire il funzionamento di alcune strutture essenziali (ad es. Pronti Soccorsi), sono costrette a pagare cooperative private per medici “a gettone” che coprano i turni vacanti. | cittadini costretti, per le lunghe liste di attesa, a rivolgersi al settore privato nella speranza di ottenere (acquistandole di tasca propria) risposte di cura adeguate termini di qualità che di tempi di attesa. Quanto e fino a quando potranno economicamente permetterselo? La Salute è (e deve rimanere) un diritto fondamentale per tutti (Art. 32 Costituzione). Solo nel 2021, il 54 % dei cittadini Italiani ha dovuto rivolgersi al privato, per una spesa complessiva di 37 miliardi di euro. Dall’altro lato i professionisti sanitari, costretti a lavorare in un Sistema Sanitario Pubblico sempre più svilente e impoverito: turni di lavoro insostenibili in Servizi carenti, mal organizzati e assolutamente non all’altezza delle importantissime responsabilità e del riferimento a cui sono chiamati a rispondere, con evidente rischio di aggressioni. Lavorare in una Struttura Pubblica sta così perdendo attrattiva: le nuove generazioni di medici prediligono specializzazioni con un futuro sbocco in aree extraospedaliere o nella libera professione. Da dati del biennio 2021-2022 sono rimasti vacanti il 60% dei posti di specializzazione medica in Medicina d’Urgenza e l’20% di quelli in Anestesia. La nostra regione Friuli Venezia Giulia non è da meno, è rimasto non assegnato un posto di specializzazione su tre (29%). In questo periodo di crisi di sistema è necessario comprendere che bisogna fare squadra se vogliamo ancora usufruire di una Sanità Pubblica accessibile a tutti vicina al cittadino e capace di una risposta efficace e di qualità. Occorre quindi una profonda e lungimirante riprogrammazione strategica delle politiche sanitarie, un cambio di paradigma che realizzi un netto investimento nella Sanità Pubblica che, soprattutto, non dimentichi quanto il capitale più prezioso sia quello umano”.
I Segretari Regionali della Dirigenza medica e sanitaria FVG
AAROL-EMAC Dr. Alberto Peratoner
ANAAO-ASSOMED Dr. Massimiliano Tosto
CGIL Dr. Calogero Anzallo
FASSID Dr. Ivan lacob
Federazione CISL Medici Dr. Nicola Ventrella
FVM Dr.ssa Sabrina Menistrina
UIL Dr. Stefano Bressan