Alleanza Verdi e Sinistra. Serena Pellegrino: Garantire che sia sempre esclusa la speculazione sul bene comune acqua
“Credo che attorno al ddl 19, discusso ieri in IV Commissione con il contributo di numerosi auditi, si debba ancora ragionare parecchio, soprattutto per avere garanzie che nell’ipotetico e del tutto volontario percorso di aggregazione degli attuali gestori del servizio idrico integrato, in vista di una gestione unica dell’acqua e dei rifiuti, sia esclusa la speculazione sul bene comune acqua.”
Lo dichiara la consigliera regionale Serena Pellegrino, vice presidente della IV Commissione, dopo l’esame delle norme prodotte dalla Giunta per incentivare i processi di aggregazione delle gestioni esistenti nell’Ambito territoriale ottimale governato dall’AUSIR, destinando 4 milioni di euro per contribuire, in particolare con l’aumento del capitale, alla realizzazione delle fusioni per incorporazione.
“Io temo – prosegue Pellegrino – che, pur avendo il ddl 19 stabilito che le fusioni debbono coinvolgere esclusivamente società in house a totale partecipazione pubblica, andremo quasi sicuramente nel futuro verso una società per azioni: una volta creata una bella coesione tra gestori non vorrei che ci ritrovassimo all’orizzonte non già una partecipata pubblica ma una multiutility, che finge di essere una municipalizzata mentre si assicura profitti dalla gestione dell’acqua pubblica e bene comune.
Nel corso delle audizioni sono state rilevate parecchie perplessità,che riflettono quanto sia poliedrica la situazione nella nostra Regione, tanto sulla disponibilità e quanto sulle necessità e utilizzi della risorsa idrica: certamente quindi l’impianto del ddl 19 richiede ulteriore dibattito e l’individuazione di correttivi che mettano in sicurezza il percorso verso il gestore unico, assicurando che questo resti estraneo alle logiche del profitto nella gestione dell’acqua.”
Precisa ancora Pellegrino: “ Nel previsto regolamento per l’assegnazione degli incentivi ai Comuni soci che scelgano per di avviare il proprio gestore alla fusione bisognerebbe introdurre limiti stringenti per evitare che sia esclusa qualsiasi deviazione o difforme lettura dei principi contenuti nella legge 5/2016 e giustamente ripresi nel ddl 19. Infine vorrei capire quale è effettivamente la meta del percorso politico in atto e dei piccoli passi con cui questa Giunta la persegue.”