Anche in Friuli arrivano via web le proposte di acquisto greenpass contraffatti. 300 euro il costo
Andrea, di cui per ovvie ragioni omettiamo il cognome, è un nostro lettore che ci ha trasmesso lo screenshot di un “colloquio” digitale avuto a seguito di un strano contatto su Instagram con un non meglio identificato “medico” che dopo un generico approccio gli proponeva un super greenpass a 300 euro. Incuriosito il nostro lettore ha dato corda per capire dove si andava a parare e soprattutto se si trattava di millantatore o di un truffatore vero e proprio. La richiesta di avere copia della tessera sanitaria, oltre ai già citati 300 euro, presumiamo in criptovaluta, rende credibile la richiesta. Così Andrea ha pensato bene di recarsi in Questura per informare le autorità.
Ovviamente è probabile che accertamenti verranno compiuti dalla polizia postale che crediamo abbia però molte segnalazioni. Insomma il Super Green Pass è attivo da solo un giorno (in Fvg in realtà da 7) , ma c’è già chi sta escogitando il metodo per far eludere i controlli e soprattutto farsi un gruzzoletto esentasse e come vedremo cn rischi limitati. Per questo le proposte farlocche si stanno allargando a macchia d’olio e si hanno notizie nazionalmente di chat dedicate sui social, Telegram in testa, tra No Vax e No Pass dove si sta diffondendo perfino l’idea di donare il documento contraffatto ad amici contrari al vaccino per Natale. I certificati verrebbero fabbricati con tanto di QR funzionante da medici compiacenti e sarebbero comprati a 100 euro nel dark web per poi essere personalizzati e rivenduti a prezzi superiori grazie al passaparola social. Gli investigatori osservano un trend in crescita, soprattutto in vista delle festività, collegato anche alle maggiori restrizioni del Super Green Pass. Il fenomeno è monitorato dagli specialisti della polizia postale e, come dimostra anche la denuncia del nostro Andrea, le inchieste che smascherano questo genere di truffe non si contano più. Polizia, carabinieri e finanza hanno scoperto decine di persone responsabili di questi raggiri, ma migliaia sono i certificati venduti. Un rischio alto per chi li utilizza, a seconda del comportamento che ha portato all’utilizzo della certificazione falsificata si può essere accusati di diversi reati, ma tutti sono di natura penale e nessuno prevede pene lievi. Chi usa il green pass di un altro, ad esempio, potrebbe essere denunciato per sostituzione di persona (articolo 494 del Codice penale), reato punito con la reclusione fino a un anno. Chi invece falsifica la certificazione verde mettendoci sopra il proprio nome rischia di incorrere nel reato di falsità materiale commessa dal privato (CP, art. 482). Un’altra fattispecie ancora riguarda le persone che usano green pass falsi senza aver preso parte alla contraffazione (cioè, li comprano). In questi casi, il reato è quello di uso di atto falso (CP, art. 489), che prevede la stessa pena del punto precedente. Paradossalmente quello che rischia di meno è invece il “fornitore” deldcumento falso, è praticamente impossibile per loro essere accusati di truffa. Questa infatti richiede un’azione “finalizzata a procurarsi un ingiusto profitto con altrui danno”. Chi compra un green pass contraffatto sa benissimo che sta commettendo un reato, di conseguenza l’acquirente non è ingannato dal venditore (tutti e due stanno violando la legge) e quindi la truffa non sussiste.