Approda a Cividale del Friuli il progetto teatrale Ludus Bertrandi. Arriva al suo completamento in riva al Natisone,
Dopo gli episodi di San Giorgio della Richinvelda e di Valvasone Arzene, il viaggio nel tempo lungo la vita del Beato Bertrand de Saint Geniès approda a Cividale del Friuli. Il progetto teatrale Ludus Bertrandi arriva al suo completamento in riva al Natisone, con un docu-film dedicato a una delle figure più importanti del Medioevo friulano.
Il Patriarca di Aquileia Bertrando fu ucciso da una congiura il 6 giugno 1350. E proprio il 6 giugno 2021, alle ore 21, su Telefriuli andrà in onda l’ultima puntata dell’opera, scritta da Angelo Floramo per la regia di Luca Altavilla. Una produzione dell’associazione Grup Artistic Furlan, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli. Il docu-film unisce in un unico racconto i Comuni di San Giorgio della Richinvelda, Cividale del Friuli e Valvasone Arzene. Il primo episodio era stato girato l’anno scorso a San Giorgio della Richinvelda, luoghi dove il patriarca venne ucciso, il secondo episodio è stato rappresentato dal vivo durante la rievocazione Medioevo a Valvasone, questa volta le scene sono state girate principalmente a Cividale del Friuli, con la partecipazione dei gruppi di rievocatori del Palio di San Donato.
Il docu-film
Il testo drammatico di Angelo Floramo è composto da cinque quadri che rappresentano cinque momenti chiave della vita del Patriarca. La situazione pandemica ha portato il regista Luca Altavilla a scegliere una forma alternativa a quella dello spettacolo dal vivo e a restituire il dramma in un docu-film, in cui il tracciato biografico del patriarca prende vita e azione, accogliendo i personaggi storici all’interno delle scene ambientate principalmente a Cividale del Friuli. La vicenda, come negli altri episodi, è raccontata da Vitale da Bologna, artista trecentesco inviato a offrire il proprio mestiere nell’officina del patriarcato. Il pittore è Gabriele Benedetti, primo interprete di un cast di livello. Nel ruolo di Bertrand di Saint Geniès si avvicendano tre attori, uno per ogni fase della vita del Patriarca: Fabiano Fantini è il patriarca all’apice della sua carriera religiosa, Gabriele Barbetti il giovane Betrand studente a Tolosa e, per la prima volta in video, Lorenzo Corredig nell’infanzia del protagonista a Cahors. Gli altri personaggi che arricchiscono la scena della vita di Bertrand sono Aida Talliente nel toccante ruolo della madre, Pietro Pilla è un frate della famiglia dei Saint Geniès, Sandro Carpini interpreta l’inquisitore Bernard Gui e Andrea Vida è uno studente compagno di università di Bertrando. Agli interpreti si è aggiunta la partecipazione volontaria dei gruppi storici del Palio di San Donato che hanno arricchito con la loro presenza la ricostruzione degli ambienti dell’epoca. La colonna sonora è composta da brani del repertorio medievale, registrati per questa produzione nella chiesetta di San Giorgio in Vado a Cividale del Friuli ed eseguiti da Alessandra Cossi e Fabio Accurso dell’insieme vocale e strumentale Dramsam. La squadra tecnica che ha accompagnato il regista Luca Altavilla è completata da Egidio Piazza, direttore della fotografia, e Paolo Piuzzi per il suono in presa diretta.
I luoghi del film
A incorniciare il docu-film in un gioco di specchi i due mentori: l’autore Angelo Floramo e il narratore Gabriele Benedetti, che si scambiano il testimone della “luce dell’arte” nelle sale del Museo del Duomo nella Cattedrale di Udine. Si succedono quindi le vicende biografiche del Patriarca nella magnifica ricostruzione medievale del Giardino del Chiostro a Cividale del Friuli, alternate a scene di vita cittadina medievale nei luoghi gioiello della città Ducale: il Monastero di Santa Maria in Valle, lo scriptorium medievale Studio Vellum, la Casa Medievale e il Pozzo di Callisto. Uno studio accurato ha riguardato il costume del Patriarca Bertrand di Saint Geniès. L’abito, realizzato dal reparto sartoria del Grup Artistic Furlan, ricalca le linee dell’originale conservato presso il Museo del Duomo di Udine grazie alla guida attenta di Maria Beatrice Bertone.
Una dedica speciale
“La pandemia ci ha costretto ad allontanarci dagli eventi dal vivo – dice Luca Altavilla -, abbiamo dovuto rinunciare al nostro lavoro e alle nostre passioni. In questo anno e mezzo molte cose sono cambiate, all’inizio sembrava solo un adattamento, ora dobbiamo fare i conti con le perdite. Questo docu-film, girato l’estate scorsa, porta con sé alcune immagini perse per sempre: Pierino Tolazzi mentre lancia una freccia, uno dei rievocatori simbolo delle rievocazioni di Cividale del Friuli, che ci ha lasciato proprio durante questa pandemia, e il carro colpito dalla sua freccia nella finzione, finito tra le fiamme di un incendio proprio nei giorni scorsi. Dedico questo film proprio a loro e a tutti i rievocatori che sapranno “rinascere dalle ceneri” come mi hanno scritto nei giorni scorsi”.
La produzione e i partner
Il docu-film prodotto dall’associazione Grup Artistic Furlan e da Luca Altavilla, vede il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, la partnership del Comune di Cividale del Friuli, del Comune di Valvasone Arzene e del Comune di San Giorgio della Richinvelda. “Inoltre devo un ringraziamento speciale – ha concluso Sandra Bono, presidente del Grup Artistic Furlan – al Museo del Duomo-Cattedrale di Udine, alla Parrocchia di Santa Maria Annunziata di Udine, all’Arcidiocesi di Udine – Ufficio Arte Sacra e Beni Culturali, all’U.O. Turismo Eventi di Cividale del Friuli, al Centro Studi Monastici di Cividale del Friuli, a FriulOvest Banca, Trans Ghiaia e a tutti i volontari che hanno prestato la loro preziosa opera.”