Area Science Park: “Edilizia 2040: quale futuro?”, un Report per immaginare il domani del comparto delle costruzioni
A cosa serviranno le case nel futuro? Le città saranno emblemi della sostenibilità o luoghi per sopravvivere? E quali saranno le competenze che gli imprenditori edili dovranno avere per gestire modelli di business basati sui dati e generare sostenibilità? Questi alcuni dei temi trattatati dal report “Edilizia 2040, quale futuro?” in cui vengono raccontati i risultati di LICoF, Laboratorio dell’Immaginazione sulle Costruzioni Future. Avviato a novembre 2020 su iniziativa di ANCE FVG e di Area Science Park nell’ambito delle attività del digital innovation hub IP4FVG, LICoF ha coinvolto il sistema della ricerca, dell’innovazione e il mondo produttivo in un percorso di studio e analisi finalizzato a immaginare glie scenari futuri della filiera edile. La metodologia applicata dal laboratorio LICoF s’ispira al foresight tecnologico, uno strumento che permette di individuare le tecnologie emergenti in base alle tendenze e all’analisi dei contesti, identificandone il potenziale impatto sulla società, l’economia e l’ambiente. Al laboratorio, durato circa dodici mesi, hanno contribuito 30 professionisti tra imprenditori edili, architetti, giuristi, scienziati, manager del settore culturale e creativi attivi su tutto il territorio nazionale, con lo scopo di realizzare un “esercizio sui futuri” delle costruzioni al 2040; si tratta del primo studio realizzato in Italia applicando i metodi della previsione sociale e dei sistemi anticipanti al settore delle costruzioni, per analizzare gli impatti della “digital age” sui possibili futuri modelli di business. Lo studio, che ha come autori Carla Broccardo, Francesco Mazza, Fabio Millevoi, individua quattro scenari possibili che si susseguono via via da un futuro distopico a uno desiderabile, in cui umanità, tecnologia e ambiente si riconciliano. Un lavoro che ha richiesto un uso creativo delle informazioni per produrre idee e punti di vista che sfidino il presente: “Un metodo – spiega Fabio Millevoi, Direttore di ANCE Friuli Venezia Giulia – che LICoF ha seguito per mettere a fuoco i 4 scenari descritti in questo report e che potranno sembrare inusuali, apparire esagerati o forse provocatori ma che, spero, saranno in grado di trasportare il lettore in aree estranee e sconosciute. Non si tratta di prevedere il futuro esatto, ma di prendere decisioni migliori oggi sulla base degli scenari che abbiamo immaginato e che, ricordo, non sono previsioni ma storie che raccontano di possibili futuri alternativi”.
Le azioni strategiche da intraprendere
Ecco, quindi, che vengono individuate le possibili azioni strategiche, utili al comparto costruzioni per sviluppare i propri modelli di business di qui al 2040 e reagire con prontezza a situazioni ed eventi non desiderati che potrebbero verificarsi. La prima è la “costruzione industrializzata”, la prefabbricazione, la modularità e i processi offsite, che ibridano la manifattura con l’edilizia, stanno spostando la parte della catena del valore dal cantiere alla fabbrica. E quando il processo costruttivo avviene in fabbrica, i materiali possono essere gestiti con maggiore efficienza, con processi di assemblaggio più precisi e con un minor spreco di risorse.
Si passa quindi all’“edilizia circolare”, in cui gli edifici cominciano ad essere sempre più considerati banche di materiali, diffondendo a tutta la filiera le informazioni necessarie per conoscere e tracciare con precisione il quantitativo e la tipologia dei materiali utilizzati, pianificando anche i processi di razionalizzazione e recupero durante l’intero processo.
È poi la volta della “decarbonizzazione dell’industria del cemento”, in cui le aziende dovranno identificare i percorsi migliori verso la decarbonizzazione attraverso i progressi operativi e l’innovazione tecnologica, sfruttando le opportunità lungo tutta la catena del valore dell’edilizia sostenibile.
Segue la “progettazione in BIM (Building Information Modeling)”, strumento che dovrebbe avere nei prossimi tre anni sempre più diffusione sia per le prescrizioni di legge sia perché aiuta a ridurre i costi del ciclo di vita dell’edificio/infrastruttura, minimizza gli errori di progettazione, ottimizza la gestione dei progetti e supporta la progettazione sostenibile.
Infine, la “riduzione dell’impatto ambientale con l’utilizzo di tecnologie”, grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale, in grado di suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una riduzione di costi, materiali, consumi energetici, idrici ed emissioni inquinanti.
“Il Laboratorio dell’Immaginazione delle Costruzioni Future è stato per Area Science Park un esperimento condotto al di fuori dei classici laboratori. – scrive la Presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, nella prefazione del report – La sfida in cui ci ha coinvolto ANCE FVG è stata mettere a fuoco gli scenari delle città del futuro derivanti dall’attuazione di digitalizzazione e sostenibilità nell’edilizia e nell’urbanistica. Un modo nuovo di osservare il presente e costruire il futuro, con l’augurio che si possa disporre di un ulteriore strumento conoscitivo di supporto allo sviluppo del mondo imprenditoriale”.
Il Report sarà Presentato a Seed, Festival Internazionale di Architettura che si terrà ad Assisi dal 24 al 30 aprile.
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