Arte4, a Palazzo Morpurgo Inaugurazione mostra “Integrazioni n.28 Altre prospettive” “

installazione tracce

Quattro artiste, quattro donne, quattro amiche, un’unica opera in cui il confronto tra singole esperienze artistiche dà vita a un nuovo linguaggio espressivo. “INTEGRAZIONI n. 28 – Altre prospettive” è il lavoro corale di ARTE 4, gruppo composto da Paola Bellaminutti, Silvana Croatto, Annalisa Iuri, Renza Moreale, che dal 18 giugno al 3 luglio a Palazzo Morpurgo condivideranno con i visitatori il loro meraviglioso percorso creativo lungo oltre 20 anni. Dalla pittura alla grafica al libro d’artista, in circa 30 opere le artiste raccontano il Friuli, con diversi linguaggi, offrendo una ricerca storica sul territorio (Campoformido, il Cormor, San Vito al Tagliamento, l’Abbazia di Rosazzo, Moggio Udinese, Venzone, Udine). La mostra verrà inaugurata venerdì 17 giugno alle ore 18, alla presenza del Sindaco di Udine Pietro Fontanini e del critico Giancarlo Bonomo. “L’evento – riporta Renza Moreale – era stato programmato per il 2020, ma a causa della pandemia trova spazio solo due anni dopo con una Antologica”. Ingresso libero, orari apertura: sabato 10.30-12.30, 17-19, domenica 10.30-12.30.  Tra le opere in mostra una ricerca su Udine, città alla quale ogni artista ha dedicato due opere. Partendo dal vissuto quotidiano, questa sezione dell’esposizione valorizza aspetti inconsueti della città: scorci ambientali, architettonici, punti di vista inediti. il libro d’artista “Marilenghe” (creato per il progetto regionale “1420 fine del Patriarcato di Aquileia e inizio della dominazione veneziana in Friuli”) comprende una commistione di elementi: parole scritte o suggerite attraverso la semplice realizzazione di una iniziale, frasi tratteggiate da un colore, simbologie, citazioni poetiche e ambientali come le vie di comunicazione o elementi territoriali caratteristici friulani.

Paola Bellaminutti, Silvana Croatto, Annalisa Iuri, Renza Moreale,

Uno sguardo non solo rivolto al passato ma anche alla contemporaneità nel tentativo di rendere evidente, attraverso il filo rosso di una lingua, il senso di appartenenza a un popolo. Nell’installazione “Dissonanze contemporanee” le artiste si muovono nelle contraddizioni che lacerano il nostro tempo e le aritmie storico-artistiche che, con la loro imprevedibilità, turbano qualsiasi attesa, elevando la dissonanza ad emblema del contemporaneo. Motivi e suggestioni disarmoniche che scuotono la vita e l’arte di oggi, dove la crisi ambientale planetaria e la guerra sembrano ridurre al minimo anche i sogni di speranza.