Artigiani a Udine: in crescita. Al Comune un voto poco sopra la sufficienza

Cala il numero complessivo delle imprese nel territorio del Comune di Udine – 1,7% nel 2018 rispetto all’anno precedente -, ma crescono quelle artigiane, che in dieci anni sono aumentate dell’1,8 per cento. Un andamento in controtendenza rispetto al resto del territorio provinciale, ma anche rispetto a quanto avviene negli altri capoluoghi. A Udine, ci sono 2,2 imprese artigiane ogni 100 abitanti. All’amministrazione comunale chiedono l’efficientamento degli uffici di riferimento per le attività produttive e azioni per contrastare la concorrenza sleale.
Sono questi alcuni degli elementi fondamentali emersi nel corso dell’appuntamento «Meno tasse più imprese» che ha riunito in città i vertici di Confartigianato Udine con il presidente Graziano Tilatti e la presidente di Zona Eva Seminara e gli amministratori del capoluogo friulano Sindaco Fontanini in testa. Presenti anche Mario Domenico Vadrucci, direttore generale Inapa, il patronato di Confartigianato. Vadrucci era a Udine per condividere e sostenere  il progetto della cittadella dell’accoglienza predisposto da Confartigianato Persone Udine.
Nella città, hanno certificato i numeri presentati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Udine, le imprese artigiane in numero assoluto sono 2.229 con 2.440 localizzazioni e 4.589 addetti. In generale l’imprenditoria cittadina è in calo, a eccezione degli artigiani e delle imprese con titolare straniero, che in un solo anno sono aumentate del 15,4 per cento.
Gli artigiani che operano in città promuovono il Comune di Udine con un 6,4, un voto sufficiente ma inferiore alla media provinciale. Tra i maggiori problemi evidenziati dagli artigiani di Confartigianato che operano in città, vi sono la crescita dei prezzi di fornitura (segnalata dal 45,3% degli artigiani), la crescita dei costi energetici (40%), l’allungamento dei tempi di riscossione delle fatture (39,3%), l’aumento della concorrenza sleale (38,4%) e la mancanza di capitali per investimenti (36,8%). Rispetto alla media provinciale, appaiono più gravi il problema dei costi energetici (+4,9% di segnalazioni rispetto al resto della provincia), la carenza di domanda da parte dei clienti (+4%) e l’aumento (+2,1%) della concorrenza sleale.
D’innanzi a questo quadro e alla valutazione dei servizi erogati dal Comune, il sindaco Fontanini si è impegnato a risolvere alcune criticità per migliorare l’efficienza degli uffici comunali nelle relazioni con le imprese.