ASFO consegna ai privati il servizio di radiologia, il Comitato Salute Pubblica Bene Comune di Pordenone pone 3 domande

A nove mesi dalla Determina per affidamento a gara del servizio esecuzione/refertazione di prestazioni radiologiche ed ecografiche, compresa la fornitura delle relative apparecchiature, dei lavori e servizi correlati per 60 mesi con eventuale rinnovo, ASFO lunedì 30 settembre ha approvato i verbali di gara. ASFO quindi è pronta ad affidare ad una delle due Associazioni Temporanee d’Impresa, quella extraregionale “Fora/Techosp/Centro di medicina”, tutto il servizio per la “nostra” Azienda Sanitaria. Ricordiamo che riguardo a tale gara (che aveva subito in fase finale ben tre proroghe dei tempi massimi) ci sono stati interventi da parte dei Consiglieri regionali di opposizione.

Il tutto per un costo di oltre 25 milioni più IVA a carico di ASFO, del Servizio Sanitario regionale cioè di noi contribuenti. È bene ricordare che il servizio vale per tutti gli ospedali: Pordenone, Spilimbergo e San Vito. Tra le motivazioni di questa scelta vi è il riscontro della carenza di personale adeguato, cercando, si legge nelle Determine, di averlo cercato con concorsi per personale dipendente senza esiti sperati.

Fin qui la cronaca dei fatti rispetto ai quali, scrivono dal Comitato Salute Pubblica Bene Comune di Pordenone,  vorremmo fare le seguenti considerazioni:

1) È sensato e credibile che ci siano in Regione, a partire da oggi e per i prossimi dieci anni, ospedali pubblici senza proprie strutture diagnostiche radiologiche, con personale formato, regolamentato e supervisionato? E che, invece, tutte le strutture diagnostiche radiologiche, (un servizio fondamentale per le attività sanitarie dell’ospedale e del territorio) siano date totalmente in gestione a privati, con relativi utili?

2) In tutte le Determine del caso, citate in questi nove mesi, non c’è una comparazione tra i costi del servizio svolto all’interno e quello così esternalizzato: cioè come si giustifica la spesa di almeno 5 milioni di euro all’anno? Quanto ci guadagnerà il privato e quanto spenderemo in più quindi noi contribuenti?

3) Si giustifica tale scelta con l’impossibilità di mantenere il personale in servizio a cui si aggiunge la carenza di partecipanti ai concorsi. Senza però dirci come le aziende private recuperino il personale necessario e soprattutto dove e con quali inquadramenti e formazione. A tal proposito vogliamo ricordare ad ASFO come, recentemente, sia invece riuscita a far rientrare in Azienda un medico radiologo fuoriuscito. E, infine, come riesca, a fronte di tali carenze e fughe, a trovare personale specializzato per le sale operatorie retribuendolo in maniera ben più lauta di quanto previsto dal contratto. Perché non si è fatto lo stesso anche per i circa 10 operatori radiologici mancanti?