Assestamento bis. Moretuzzo: «Tante risorse, poche scelte lungimiranti»
«A fronte, ancora una volta, di una dotazione cospicua, ci saremmo aspettati che il Consiglio regionale venisse chiamato ad esprimersi su una distribuzione delle risorse finalizzata a risolvere i nodi cruciali di criticità: conversione ecologica, sanità, assetto degli enti locali, con particolare riguardo a quelli medio-piccoli. Tematiche che vanno affrontate al più presto in modo puntuale, deciso e decisivo. Eppure, nel disegno di legge che abbiamo discusso in questi giorni, rileviamo l’assenza di scelte fondate su un ragionamento serio e finalizzato a individuare soluzioni sul lungo periodo e non interventi spot, per quanto utili nell’immediatezza». Così il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo, relatore di minoranza nella discussione del disegno di legge “Misure finanziarie multisettoriali” sulla manovra autunnale.
«Ancora una volta è stata ignorata la nostra proposta di istituire un fondo di rotazione a tasso zero, senza aggravi burocratici e di immediata operatività, per mettere subito famiglie e imprese nelle condizioni di fare i lavori che sono necessari e urgenti, visto che lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro per dare ristoro ai danni da eventi meteorologici estremi che hanno interessato la nostra regione nel mese di luglio non è una misura sufficiente. Parallelamente si dovrebbero intraprendere veri percorsi volti alla conversione ecologica, perché la realtà dei fatti ci richiama all’urgenza di individuare soluzioni nuove a problemi nuovi. Fra le tante criticità, quella dell’acqua: una stagione primaverile non troppo secca pare aver già fatto dimenticare la crisi idrica che abbiamo vissuto lo scorso inverno, per cui non si vedono neanche in questa manovra le risorse necessarie per affrontare in modo serio il tema della dispersione idrica, in ambito civile e industriale».
Moretuzzo parla di «rinuncia a esercitare il proprio ruolo da parte della politica», che si ravvisa anche nel settore della sanità, dove aumentano le problematiche: assenza di medici di medicina generale, servizi territoriali inefficaci e inesistenti in alcune aree, liste di attesa che si allungano a dismisura, fuga del personale sanitario pubblico. E «a fronte di importanti iniezioni di risorse manca completamente un monitoraggio della loro reale efficacia ed efficienza, nonché della loro capacità di incidere in maniera significativa rispetto alla risoluzione dei problemi».
Quanto agli enti locali, «la maggioranza pensa a riportare in vita gli enti intermedi, soggetto anacronistico e centralista, senza affrontare piuttosto le criticità evidenti a tutti e che gli amministratori locali si trovano a fronteggiare, anche nella semplice erogazione dei servizi di base. La stessa Corte dei Conti ha evidenziato quanto grave sia la situazione, eppure la Giunta non dà segnali nella direzione di spingere in modo convinto su collaborazioni forti fra comuni, anche utilizzando gli strumenti oggi a disposizione, come le Comunità previste dalla norma vigente, che invece non sono partite o, laddove sono state costituite, si limitano a tanta forma e poca sostanza».
Moretuzzo rileva infine «l’assenza, anche in questo assestamento, di qualunque indizio concreto di una politica industriale che traguardi i prossimi decenni: il recente dibattito sullo sviluppo dell’area dell’Aussa-Corno ha indicato chiaramente come gli investimenti strutturali volti ad attrarre nuovi investimenti e a spingere in modo deciso verso una transizione ecologica ed energetica di questa zona non siano considerati una priorità da parte dell’amministrazione Fedriga».
«La politica – conclude – deve assumersi la responsabilità di usare al meglio le risorse disponibili, con decisioni concrete e coraggiose orientate alla definizione di un futuro che sappia coniugare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica con il benessere delle comunità. Non si rimandino ulteriormente le scelte necessarie a quella che vogliamo sia la regione del futuro».