“Assolto” professore triestino: lecito dire che “Il film che state per vedere (Red Land ndr) è una cag..a pazzesca”

Caso chiuso… o quasi.  L’Ufficio scolastico regionale del Fvg ha archiviato in maniera definitiva il procedimento disciplinare a carico di un docente dell’Isis Nautico “Savoia-Galvani” di Trieste che, nell’aprile scorso, aveva distribuito volantini con foto in bianco e nero in cui viene ritratto Fantozzi con la frase “Il film che state per vedere è una cagata pazzesca”, i pratica  una citazione del personaggio di Paolo Villaggio (Fantozzi lo diceva addirittura di un caposaldo della cinematografia mondiale, “La corazzata Potëmkin”). Il professore aveva effettuato il volantinaggio fuori dall’orario scolastico, per contestare, all’ingresso di un cinema di Trieste, una proiezione riservata agli studenti di “Red Land – Rosso Istria”, film dedicato alla vicenda di Norma Cossetto. La notizia dell’archiviazione è stata diffusa dai Cobas Scuola Trieste, che hanno ricevuto l’informazione dall’Ufficio scolastico regionale.
Ora si fanno strada nuove polemiche, da parte di chi avrebbe preteso che nei confronti del docente si prendessero provvedimenti. Tra i primi a manifestare il proprio disappunto, l’assessora alla scuola della Regione Veneto, Elena Donazzan (ex Forza Italia e oggi nelle fila di Fratelli d’Italia). La Regione Veneto è tra i finanziatori del film.

Questo il Testo integrale della nota del sindacato:

ARCHIVIATO IL PROCEDIMENTO DISCIPLINARE CONTRO IL DOCENTE, DIFESO DAI COBAS SCUOLA, CHE AVEVA ESERCITATO IL PROPRIO DIRITTO DI CRITICA

Trieste, 14 settembre 2019 – In questi giorni i COBAS SCUOLA Trieste hanno ricevuto dall’Ufficio Scolastico Regionale del FVG l’informazione che il procedimento disciplinare a carico del docente, che aveva manifestato da libero cittadino la propria critica al film “Red Land – Rosso Istria”, è stato archiviato in maniera definitiva.
Ricordiamo che nei giorni seguenti all’episodio si era scatenata una canea rabbiosa da parte del mondo politico, associativo e istituzionale che aveva raggiunto i livelli di una vera e propria gogna pubblica con l’assessora comunale Brandi e associazioni di estrema destra che invocavano provvedimenti disciplinari, arrogandosi il diritto di dire che cosa può fare o non fare un docente nel suo tempo libero. Infatti, nonostante il docente avesse agito da libero cittadino esprimendo il proprio diritto di critica, senza aver denigrato qualcuno, o aver l’intento di denigrare qualcuno, c’era chi aveva la presunzione di zittire il dissenso, di imporre il pensiero unico illudendosi che manipolazioni e narrazioni pseudostoriche potessero essere immuni da critiche.
Da subito come COBAS SCUOLA avevamo rispedito al mittente questi attacchi chiaramente mirati a colpire la libertà di espressione di un cittadino, facendo leva sul suo ruolo di docente che, nella visione distorta di certa politica, avrebbe dovuto sospendere il proprio pensiero critico, piegando la schiena alla maggioranza politica di turno.
Difronte a tale protervia e arroganza I COBAS SCUOLA del FVG hanno difeso con orgoglio la dignità e la professionalità del docente così come la sua libertà di cittadino così volgarmente attaccata. Una difesa che si fa purtroppo sempre più urgente nel nostro Paese dove, ad esempio, a Monfalcone c’era chi pensava di aprire uno sportello d’ascolto per accogliere le lamentele contro professori “politicizzati” perché troppo di sinistra, o ministri che hanno punito insegnanti perché non avevano “sorvegliato” il pensiero e il lavoro dei loro studenti, come accaduto a Palermo.
Riconosciamo all’Ufficio Scolastico Regionale la capacità di aver posto correttamente nell’alveo istituzionale tale incresciosa vicenda, riconducendola al suo esito naturale, vale a dire l’archiviazione, come da noi richiesto.
Non si capisce invece perché la Dirigente Scolastica per prima non abbia avuto la fermezza di rigettare le accuse mosse contro un docente della sua scuola, accuse che alla fine si sono sgretolate come un castello di sabbia e che potevano essere affrontate con un semplice confronto.
Ciò deve servire da riflessione in un sistema scolastico dove si è deciso di abbandonare la via del confronto preferendo quella sanzionatoria o dei procedimenti disciplinari, snaturando quello che è lo spirito e il senso della scuola.
I COBAS SCUOLA di Trieste rinnovano solidarietà e apprezzamento al loro iscritto e confermano il loro impegno nel difendere la dignità professionale e la libertà di chi lavora nella scuola.

COBAS SCUOLA Trieste