Autonomia differenziata, un pericolo reale per l’unità del paese
Il Comitato per il ritiro di qualunque autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti lavora del 2018 (anno delle preintese tra Gentiloni e le regioni allora interessate) per contrastare il progetto autonomia differenziata, che offende la Costituzione ricadendo pesantemente sulle vite concrete di cittadine e cittadini (istruzione, sanità, lavoro, alimentazione…), creando disuguaglianze e privatizzazioni. Ora è entrato, dopo anni di silenzio e accordi nelle segrete stanze, prepotentemente nella campagna elettorale e nelle alleanze: costituisce uno dei tre vertici dell’accordo tra le forze di destra, mantenimento degli impegni internazionali (in particolare aumento produzione armi e fornitura armi), autonomia differenziata, presidenzialismo. Ci viene detto che la costituzione è in pericolo, ma lo è pesantemente già dal 2001 quando si è riformato il Titolo V della Costituzione che prevede che le Regioni possano chiedere autonomia legislativa su 23 materie di cui alcune elencate prima. Il comitato invierà proprio in questi giorni una serie di lettere ai Segretari di partito di centrosinistra e sinistra in cui viene chiesto di “pronunciarsi in maniera inequivocabile per lo stop ai processi di applicazione del terzo comma dell’art. 116”, chiedendo nel contempo anche un incontro di confronto sulla questione. Lettere analoghe verranno inviate a elettrici ed elettori. Dianella Pez