Autonomia regionale: Serve una gestione più dinamica della specialità e confronto costante con la Paritetica
«Serve una gestione più dinamica della specialità, uno slancio nella gestione dell’autonomia. Le nostre proposte andavano proprio in questa direzione». Così il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli, oggi in aula, è intervenuto sulla modifica al regolamento del Consiglio regionale, all’attenzione dell’assise. La prima proposta – per l’introduzione di un nuovo articolo che codifica una prassi già in essere nei rapporti tra Giunta regionale, Consiglio e membri della Commissione Paritetica Stato-Regione di nomina regionale – è stata accolta dall’Aula. La seconda proposta è stata bocciata; introduceva la possibilità per un numero congruo di consiglieri (5) o presidenti di Gruppi consiliari (2) di richiedere audizioni straordinarie (da fissare non oltre 30 giorni dalla richiesta) in modo da dare la possibilità ai Gruppi di maggioranza e opposizione di agire in supplenza all’eventuale inerzia nella convocazione delle audizioni ordinarie. Prevedeva inoltre per le bozze degli schemi legislativi di attuazione dello Statuto un passaggio in V Commissione consiliare permanente. «Crediamo indispensabile individuare più momenti di confronto con la Paritetica. Oggi abbiamo perso un’occasione per codificare il rapporto con questo organismo, fondamentale per il futuro della nostra specialità, per rendere questo rapporto più proficuo», commenta Bidoli. «I temi del regionalismo e del decentramento sembrano essere scomparsi dal dibattito politico e culturale, forse proprio nel momento in cui c’è maggior bisogno di recuperare il rapporto con i territori e i cittadini. Come Consiglio, dobbiamo interrogarci sul nostro ruolo politico, se abbiamo portato temi all’attenzione della Paritetica, se abbiamo assunto una posizione adeguata rispetto al rapporto con lo Stato. Avremmo dovuto fare molto di più prendendo esempio da altre Regioni e Province autonome che hanno avuto la capacità di esercitare davvero la propria specialità», aggiunge Bidoli, che, a pochi giorni dalle elezioni politiche, porta l’attenzione su un elemento di ulteriore criticità: «A ogni cambio del governo, e ce ne sono stati diversi negli ultimi anni, si deve rimettere di nuovo in discussione l’assetto della Paritetica con la rinomina dei componenti di parte statale, bloccandone di fatto i lavori».