Autonomia speciale del Friuli-Venezia Giulia e “Autonomia differenziata”
Il dibattito in corso sulla cosiddetta “autonomia differenziata” ovvero l’allargamento delle competenze delle varie regioni fino a costituire rilevanti differenze su temi cruciali come il diritto alla salute o l’istruzione nonché riduzioni o incremento delle risorse a disposizione dei cosiddetti Governatori in funzione della ricchezza della propria regione, desta non poche preoccupazioni anche nel Friuli-Venezia Giulia che pure gode da sei decenni di una propria autonomia speciale. E’ bene ricordare che tale autonomia ha avuto origine con varie motivazioni, dall’assoluta povertà in cui versava il Friuli alla presenza delle minoranze linguistiche, alla cosiddetta “cortina di ferro”. Questa autonomia speciale permise alla Regione di affrontare con efficacia la tragedia del terremoto del ’76 e la successiva ricostruzione diventata un modello internazionalmente riconosciuto, come pure permise di guidare lo sviluppo economico regionale.
Oggi invece la mancata capacità di gestire la sanità regionale, oltre al dibattito in corso sull’autonomia differenziata, rischia di portare ad un allineamento al ribasso delle autonomie regionali. E’ sicuramente vero che l’autonomia può essere mal gestita, e l’abbiamo visto anche troppo spesso nell’ultimo ventennio, ma è un diritto a cui i friulani non possono e non devono rinunciare, partendo dall’assunto che, oggi, il diritto discende da quella motivazione originale: la presenza delle minoranze linguistiche nel territorio regionale.
Minoranze storicamente e pacificamente conviventi, complessivamente tutt’altro che minoranza della popolazione regionale, ma minoranze in uno stato che tende troppo spesso a confondere il concetto di stato con quello di nazione e che richiedono, appunto, una autonomia speciale regionale. Ci auguriamo che la difesa della nostra autonomia speciale regionale e la tutela delle minoranze linguistiche, di quella friulana in particolare che talvolta si vorrebbe dipingere come una minoranza di serie B, sia non solo un tema di questa campagna elettorale, ma sia elemento di valutazione degli elettori ed elettrici, al momento del voto.
Il Presidente del Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli Paolo Fontanelli