Balzo dei contagi: 483 in un giorno di cui 291 a Trieste, “record” dall’ottobre 2020
Cresce ancora il focolaio covid legato ai cortei No Pass ed è nuova impennata in tutto il Friuli Venezia Giulia con 483 i nuovi casi registrati in regione, di cui 291 solo a Trieste, dove continua a crescere il focolaio legato alle manifestazioni No Green Pass delle scorse settimane con 150 casi accertati. “Il focolaio localizzato a seguito delle manifestazioni tenutesi nei giorni scorsi continua a crescere. Oggi i dati mostrano un incremento: siamo ad oltre 150 casi, altri 500 non ci danno una precisa identificazione”. A darne notizia è stato l’assessore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi commentando i dati che giornalmente vengono forniti alla Direzione centrale Salute dalla task force coordinata dal professor Fabio Barbone, che ha il compito di monitorare la situazione relativa al Covid in Friuli Venezia Giulia. Riccardi ha dato conto anche dei dati relativi ai tamponi. Oggi, in Friuli Venezia Giulia su 6.114 tamponi molecolari sono stati rilevati 455 nuovi contagi con una percentuale di positività del 7,44%. Sono inoltre 16.546 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 28 casi (0,17%). Nella giornata odierna si registrano i decessi di 3 persone: nello specifico, si tratta di due uomini di Trieste di 78 e 79 anni deceduti rispettivamente in una residenza sanitaria assistenziale e nel presidio ospedaliero universitario a Trieste e di una donna di 82 anni sempre di Trieste (presidio ospedaliero universitario Trieste). Le persone ricoverate in terapia intensiva scendono a 16, mentre i pazienti in altri reparti sono 98. I decessi complessivamente ammontano a 3.867, con la seguente suddivisione territoriale: 852 a Trieste, 2.030 a Udine, 685 a Pordenone e 300 a Gorizia. I totalmente guariti sono 111.595, i clinicamente guariti 60, mentre quelli in isolamento risultano essere 2.458. Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 118.094 persone con la seguente suddivisione territoriale: 25.447 a Trieste, 53.516 a Udine, 23.395 a Pordenone, 14.096 a Gorizia e 1.640 da fuori regione (il totale dei casi positivi è stato ridotto di 2 a seguito di un test antigenico non confermato dal successivo tampone molecolare nel territorio pordenonese e di un test positivo rimosso dopo revisione del caso relativo al territorio di Udine). Per quanto riguarda il sistema sanitario regionale, è stata rilevata la positività di quattro infermieri, un terapista della riabilitazione, un assistente sanitario, due tecnici di laboratorio, uno psicologo, tre dirigenti medici e due operatori socio sanitari dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina (Asugi) oltre a un’ostetrica e un infermiere all’Irccs Burlo Garofolo mentre un collaboratore amministrativo e un operatore socio sanitario dell’Azienda sanitaria Friuli occidentale (Asfo) sono risultati positivi al virus a cui si aggiungono tre infermieri e un operatore socio sanitario dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc). Sono stati rilevati 3 casi tra gli ospiti delle residenze per anziani presenti in regione e due operatori positivi al Covid all’interno delle strutture stesse. Fin qui le dichiarazioni ragionieristiche che però alla fine, proseguendo questo trend negativo rischiano di far scivolare il Fvg in area “colorata”. Per la prima volta infatti, da quando è stata introdotta la soglia, la regione supera il primo livello per le terapie intensive. In realtà per finire in zona gialla ci vogliono ancora un centinaio di ricoverati in più nelle aree mediche. Ciò nonostante, già adesso, e non è un buon segno, si inizia a pianificare la sospensione delle attività ordinare per far fronte alla richiesta di posti letto di positivi con il rischio che le già precarie situazioni di cura di altre patologie diventino nuovamente emergenza.
L’indice di trasmissione rt che ormai abbiamo imparato a conoscere, passa a 1.33 da 1.17, ma l’rt più aggiornato, che anticipa quello della settimana prossima, vola ampiamente sopra l’uno e mezzo. Gli effetti si sono visti nei pronto soccorso e purtroppo è prevedibile continueranno a vedersi. Negli ultimi giorni gli accessi quotidiani di pazienti covid sono circa 150, tre volte in più di un mese fa. Non vorremmo essere caustici ma quel vociare libertà, libertà si è drammaticamente tramutato nel grido degli untori, anche se non “esclusivi”.