Manifestazione nazionale per il Primo Maggio a Monfalcone, Cgil Cisl e Uil pronte all’appuntamento

Per la manifestazione nazionale del Primo Maggio a Monfalcone attese migliaia di lavoratori, il concentramento è previsto direttamente in piazza della Repubblica, senza corteo. L’orario di inizio è fissato alle 10, i comizi di Bombardieri, Sbarra e Landini, nell’ordine, dalle 12 alle 13. Previsti anche gli interventi di sei delegati, due per ciascuna confederazione. Manifestazioni, in regione, sono in programma anche a Cervignano, con il tradizionale appuntamento di Cgil, Cisl e Uil della Bassa Friulana e della Confederazione italiana agricoltori, in piazza Indipendenza dalle 10.30. Si terrà anche, su organizzazione della sola Cgil, il corteo di Trieste, con partenza dalle 9 in Campo San Giacomo e arrivo in piazza Unità. Tra gli eventi sul territorio si segnalano inoltre i cortei di Muggia e Aurisina, in provincia di Trieste, la Festa del lavoro Cgil-Cisl-Uil a Cussignacco, con il patrocinio del Comune di Udine, la Festa dei lavoratori nella sala polifunzionale di Lauco, su iniziativa della Cgil, tutti nella mattinata di mercoledì. Anticipo di Primo Maggio invece a Pordenone, con l’omaggio floreale dei sindacati confederali provinciali al monumento di piazza Martiri del lavoro, domani sera alle 17.La struttura del grande palco da cui parleranno Pierluigi Bombardieri, Luigi Sbarra e Maurizio Landini è stata montata in poche ore. E la fisionomia di piazza della Repubblica, a Monfalcone, è già molto vicina a quella che mercoledì accoglierà migliaia di lavoratori e pensionati provenienti non solo dal Friuli Venezia Giulia, ma anche da altre regioni. Un appuntamento importante per la nostra regione, che per la terza volta dal 2004 si prepara a ospitare la manifestazione nazionale del Primo Maggio, vent’anni esatti dopo Gorizia, che la ospitò nel 2004, e dieci dopo Pordenone (2014).

FVG ED EUROPA L’Europa, in una regione di confine come la nostra, sarà anche quest’anno al centro della Festa del lavoro, anche se in una chiave diversa rispetto a vent’anni fa: se allora si festeggiava lo storico allargamento a est dell’Unione, oggi il mondo del lavoro guarda all’Europa chiedendole un maggiore protagonismo nella ricostruzione di un futuro all’insegna della pace e della giustizia sociale. Cgil, Cisl e Uil lo fanno da Monfalcone, città non solo di confine, ma anche simbolo, con i suoi cantieri, il suo tessuto demografico e le sue tensioni, delle sfide, delle difficoltà e delle contraddizioni con cui deve fare i conti oggi il nostro tessuto economico, occupazionale e sociale. Sfide e difficoltà che riguardano anche la sicurezza, in un Paese e una regione che anche quest’anno vedono aumentare il numero di infortuni e di morti sul lavoro, in crescita sia a livello nazionale che in Friuli Venezia Giulia (i dati),

LA UIL È proprio sulla sicurezza, alla vigilia della manifestazione, che pone l’accento il segretario regionale della Uil Matteo Zorn. «Infortuni gravi e mortali continuano a verificarsi – dichiara – e sono inaccettabili per un paese che si definisce civile. Sulla salute e sicurezza serve un confronto vero col Governo e non soltanto parole di cordoglio. Le proposte della Uil e del sindacato confederale il Governo le conosce, ci aspettiamo risposte e fatti concreti. Si tratta di un tema che qui a Monfalcone presenta tutte le criticità e sfaccettature possibili, dal momento che la cantieristica è tra i settori più soggetti a infortuni, in particolare nell’ambito degli appalti e dei subappalti, il più delle volte fuori controllo e con una forte presenza di forza lavoro straniera con scarsa sconoscenza dell’italiano, precaria nell’occupazione, nei diritti, nella formazione, nelle tutele sindacali. Come sindacato – conclude Zorn – non possiamo abdicare di fronte alla disparità che affligge questo territorio, a fenomeni di dumping, sfruttamento e precarietà ancora diffusi nella nostra regione e anche in realtà come queste, dove si costruiscono navi da crociera di lusso».

LA CISL Dall’emergenza infortuni parte anche il numero uno della Cisl Fvg Alberto Monticco. «Oltre a potenziare formazione e informazione dei lavoratori, attività indispensabili e sulle quali esiste un un proficuo confronto con la Regione, abbiamo la necessità – spiega – di rafforzare il ruolo e il potere dei rappresentanti della sicurezza aziendali e territoriali. Dobbiamo analizzare le modalità di utilizzo degli appalti e del sub appalto, togliendo le condizioni contrattuali peggiorative in modo da evitare dumping salariali e creare le condizioni per dare stabilità alle condizioni di precarietà contrattuale». Tra i temi toccati da Monticco anche quelli del lavoro transfrontaliero, al centro stamane dell’incontro tra sindacati regionali e sloveni al valico della Casa Rossa, a Gorizia, e della pace. «Nella logica di più Europa e di più integrazione – ha dichiarato il segretario della Cisl – andranno supportate le politiche a tutela dei lavoratori transfrontalieri e definire iniziative di cooperazione tra paesi e regioni confinanti anche in materia di sicurezza e regolamentazione del lavoro. Ma il Primo Maggio, quest’anno, sia anche un’occasione per cercare, una volta di più, di far tacere tutte le armi e di dar invece voce alle diplomazie, ponendo i presupposti per una pace globale e duratura».

LA CGIL Chiavi strategiche per intervenire con più efficacia sul fronte della sicurezza, per la Cgil, nuove regole normative e contrattuali sulla catena degli appalti e un potenziamento dei controlli nelle aziende. «Un sistema caratterizzato da appalti a cascata come quello di Monfalcone – spiega il segretario regionale Michele Piga – favorisce la presenza di pratiche illecite come l’evasione fiscale e contributiva, l’intermediazione di manodopera, il caporalato. Protocolli di legalità e strumenti come la contrattazione d’anticipo con tutte le committenze pubbliche e private sono sicuramente percorsi da potenziare, così come vanno potenziati, sul fronte della prevenzione, gli organici degli ispettorati e dei servizi di Medicina del lavoro, tema che chiama direttamente in causa una Regione, la nostra, che non ha certo nella difesa della sanità pubblica una delle sue priorità, tutt’altro. Per quanto riguarda la formazione, va posto con forza anche il tema relativo all’utilizzo dei fondi ex articolo 13 del testo unico su salute e sicurezza, fondi che derivano dalle multe ai datori di lavoro e che vorremo fossero destinati alla formazione dei lavoratori, a partire da quelli impegnati nelle microaziende del terziario, troppo spesso dimenticati anche quando si parla di sicurezza».