Bambini Lean e Digital: viaggio educativo e di “lavoro” nella Factory Didattica per preparare i futuri portatori di profitto

Chissà che penserebbe Maria Montessori, creatrice dell’omonimo sistema educativo dedicato ai più piccoli, sapendo che a qualche decennio di distanza dall’ideazione di uno dei modelli ancor’oggi più apprezzati e utilizzati, i bimbi si cimentano – ed imparano in fretta – anche con (e grazie) a metodologie direttamente derivate dal manifatturiero. Si apre con questa riflessione che diciamo genera anche alcune perplessità relative alla entralità della produzione e del profitto che si legge fra le righe, la nota stampa di Confindustria Alto Adriatico sull’iniziativa  LEF di San Vito al Tagliamento, il digital hub più integrato al mondo fondato dalla compagne industruiale “Alto Adriatico” e McKinsey & Company dove due classi (la quinta elementare della scuola primaria Ungaretti e la seconda media della scuola secondaria Ascoli, entrambe facenti parte dell’Istituto comprensivo Gorizia 1) hanno trascorso una giornata all’insegna del LEAN (il metodo giapponese Kaizen lanciato in Toyota che nella sostanza significa fare di più con meno) e del DIGITAL, i due pilastri su cui si fonda la mission di LEF, che oggi accompagna le imprese di tutto il mondo nei processi di riordino e transizione digitale.

Una visita a una Factory Didattica in cui gli insegnanti LEF hanno sovrapposto le otto regole della Kaizen relative alle ragioni dello spreco (movimento, sovra specifiche, sovraproduzione, trasporto, rilavorazioni, attese, scorte e intelletto) ai comportamenti quotidiani dentro e fuori le mura domestiche: il cassetto delle posate in cucina, l’esecuzione dei compiti a casa, spesso svolti con distrazioni e perdite di tempo, eccetera, eccetera. È stato fatto cenno anche alla metodologia, sempre nipponica, Poka-yoke, ovvero a prova di errore chiedendo ai bambini se ne avessero mai fatto pratica: certamente, con i giochi a incastro! La lezione è proseguita con il Pizza game, simulazione della preparazione di una pizza con carta, pennarelli, scotch e forbici, ossia materiale di loro utilizzo quotidiano.

I giovani apprendisti Lean, affascinati da quest’inedita metodologia di insegnamento, hanno poi appreso l’ottimizzazione dei processi tramite l’individuazione di errori. Il personale LEF li ha infatti sparpagliati in gruppi di lavoro con funzioni mal distribuite, con piani di lavoro non ordinati, strumentazione posizionata male e distante tra loro. Evidente da subito la scarsa comunicazione tra il team. I bambini, tutt’altro che spaesati, se ne sono resi conto e hanno individuato le soluzioni riducendo il volume di movimenti e costruendo ex novo il gruppo con le varie funzioni. In ambito digital hanno poi sperimentato l’assemblaggio di un componente di un compressore per frigorifero aiutati da una procedura digitale riprodotta su uno schermo con le necessarie istruzioni operative. Per i ragazzi della seconda media, parte LEAN dedicata alla teoria su metodo Agile, ovvero come si riesce a reagire senza rigidità alle richieste in corso d’opera dei clienti. Il training? Con Lego City su variazioni di progetto a seconda delle richieste. Per la parte DIGITAL tour completo dell’azienda.

Una iniziativa molto gradita dai giovani e giovanissimi dell’istituto comprensivo che si innesta nel percorso dell’indirizzo STEAM (acronimo di Science Technology Engineering Art Mathematics) che, come ha spiegato la dirigente scolastica, Eleonora Carletti, pone particolare attenzione allo sviluppo della motivazione verso le discipline tecnico-scientifiche. “In quest’ottica – ha detto – viene privilegiata la didattica laboratoriale, rendendo gli studenti autentici autori di esperimenti scientifici. Inoltre, viene applicato il digitale anche alle materie umanistiche ed artistiche, cercando di ricomporre la frattura tra discipline scientifiche ed umanistiche. Numerose sono le iniziative per potenziare le competenze di cittadinanza digitale e la consapevolezza e il rispetto dell’utilizzo dei social”.

Secondo Michelangelo Agrusti, Presidente di CAA e di LEF “è sorprendente constatare come i bambini, grazie all’esperienza in LEF, siano stati in grado di apprendere e applicare metodologie derivanti dal manifatturiero. Quest’iniziativa, che integra perfettamente l’istruzione STEAM da noi tanto promossa nelle Università, dimostra quanto sia importante preparare le nuove generazioni per il mondo del lavoro moderno, incoraggiando la motivazione verso le discipline tecnico-scientifiche e promuovendo competenze di cittadinanza digitale”. Concetti ripresi anche dal DG della LEF, Marco Olivotto, per il quale “questa giornata di apprendimento, senza dubbio particolare, promuove nei più piccoli una nuova e solida base di competenze trasversali e una consapevolezza critica nell’utilizzo delle risorse digitali”.