Bilancio. Si conclude la discussione con le repliche

La prima fase dei lavori del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia riservata alla valutazione degli strumenti della manovra di bilancio 2023 si è conclusa con l’ultimo consigliere intervenuto nell’arco della discussione generale, al quale hanno fatto seguito le repliche della Giunta, attraverso l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, e dei relatori dei singoli provvedimenti.

L’esame degli articolati, che ha preso il via con il comparto relativo alle Attività produttive immediatamente dopo il parere positivo espresso sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza regionale 2023 (Nadefr), dovrà prendere atto di una Finanziaria che, anche alla luce dell’ultimo pacchetto di emendamenti depositati, vale oltre 5 miliardi di euro con una crescita di 300 milioni rispetto la manovra precedente.

In precedenza, ponendo fine alla lunga discussione a cavallo tra due giornate, il leghista Diego Bernardis aveva ricordato che “grazie alla caparbietà e all’altruismo del popolo del Fvg siamo riusciti a intraprendere la strada della ripartenza e adesso, come auspico, anche quella della crescita e dello sviluppo. Ciò, a tutti gli effetti, rappresenta l’eredità che lasciamo a chi dopo di noi avrà l’onere e l’onore di servire la comunità regionale, approfittando di un bilancio sempre più solido a supporto di cittadini, famiglie e imprese. Ci apprestiamo a votare una buona legge in termini di concretezza e contenuti”.

L’assessore Zilli, dal canto suo, ha voluto “tirare le fila su questi 5 anni di amministrazione, cercando di portare all’attenzione generale risultati che sono frutto di un esercizio dell’autonomia vera e dell’applicazione di strategie di programmazione. L’obiettivo è stato quello di garantire la crescita del territorio e, fin dall’inizio della legislatura, abbiamo adottato scelte che si sono rivelate efficaci”.

Nella sua lunga carrellata, l’esponente dell’Esecutivo ha quindi spaziato dalle misure agevolative introdotte nei momenti emergenziali, fino alla “solida tenuta finanziaria, indice di stabilità della Regione anche nei periodi di crisi”, dalla rinegoziazione dei patti finanziari con lo Stato (“Oltre 2 miliardi in più”), fino all’esercizio operativo dell’autonomia e al ruolo internazionale del Fvg.

“Programmazione e strategie ci sono state, abbiamo a cuore gli interessi di tutti i comparti e non vogliamo lasciare indietro nessuno. Questa Regione – ha concluso Zilli – può continuare a camminare in maniera sempre più solida sulle sue gambe, indipendentemente da chi la guiderà nella prossima legislatura”.

Le repliche dei relatori hanno quindi preso il via dai rappresentanti delle Opposizioni, a partire da Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che ha confermato di individuare “una mancanza di strategia a favore della sostenibilità e al contrasto delle povertà crescenti. I contributi non hanno senso se non sono legati all’Isee e al bisogno reale. Sono dispiaciuto che tutte le mie osservazioni non abbiano ottenuto la benché minima attenzione”. Honsell sulla discussione ha anche emesso una specifica nota stampa nella quale si legge testualmente: “Oggi in Consiglio Regionale ho espresso come Open Sinistra FVG voto assolutamente contrario alla Nota di Aggiornamento al Documento di
Finanza Regionale per il prossimo triennio 2023-2025. Questo documento non propone nessuna strategia per affrontare le principali criticità regionali. Queste sono la crescita della percentuale di persone in povertà relativa e di persone in stato di povertà. Sono peggiori della media italiana la qualità dell’aria, la percentuale di aree inquinate, lo spreco e la cattiva gestione dell’acqua. Ma nulla di concreto è programmato. Anche in tema di Sanità nulla viene pianificato per risolvere le criticità messe in luce dall’analisi della Scuola Sant’Anna di Pisa, ovvero obsolescenza delle attrezzature e inappropriatezza delle cure. Nulla è pianificato per frenare la progressiva privatizzazione della sanità che sta creando enormi disparità tra i nostri cittadini.” Così si è espresso Furio Honsell Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG.

Sul fronte Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo (Patto) ha evidenziato “all’interno del fil rouge messo in atto per evidenziare il lavoro svolto, una sorta di ansia da prestazione emersa anche negli emendamenti. Personalmente, ho pensato a tutte le occasioni perse per affrontare le reali criticità, come quelle legate alle fonti di energia rinnovabile, alle comunità energetiche, alle dispersioni delle reti idriche, al turismo montano e alle aree verdi”.

Anche il civico Tiziano Centis ha espresso “un pensiero non certamente positivo per una Finanziaria pesante, dove gli interventi chiesti dai banchi delle Opposizioni avrebbero potuto godere di maggiore attenzione. Sarebbe stato necessario un altro percorso di responsabilità verso il territorio”. Anche Cristian Sergo (M5S), subito dopo, ha rimarcato il fatto che “noi siamo sempre stati disponibili, ma non sempre ciò è avvenuto anche a parte inversa. Ho visto molti nostri emendamenti essere bocciati, ma poi rivitalizzati in un secondo momento”.

Il dem Roberto Cosolini, dopo aver inizialmente stemperato i toni con alcune battute concilianti, ha sottolineato che “non sono arrivate le risposte che auspicavamo davanti alle istanze da noi sollevate”. Quindi si è concentrato sulle criticità legate a sanità, ambiente e imprese, chiudendo con l’intenzione di “fare miei gli emendamenti inspiegabilmente ritirati dalla Maggioranza, alcuni dei quali legati a iniziative meritorie, soprattutto in tema di infrastrutture e salute”.

Dagli scranni del Centrodestra il primo a esprimersi è stato Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) che ha confermato i contenuti positivi della sua relazione (“Una buona Finanziaria con cifre importanti allocate con grande accuratezza”), aggiungendo che “gli emendamenti migliorano la manovra, anche se tutto è sempre perfettibile”. In casa Forza Italia, Franco Mattiussi (FI) si è invece concentrato sulle differenze di visione “con il Centrosinistra, come tra il giorno e la notte. Difficile trovare convergenze: voi siete prigionieri della vostra ideologia e il mondo reale vi è scappato di mano”.

Il tema è stato ripreso anche da Alessandro Basso (FdI) che ha parlato di “visione gattopardesca da parte vostra, insegnandoci come non si fa attività politica. Avete parlato di occasione mancata, ma ognuno si assuma le proprie responsabilità politiche, anche davanti s questa Finanziaria che guarda al futuro e non al passato”.

“Chiediamo rispetto per il nostro lavoro, come noi rispettiamo il vostro”, ha concluso il capogruppo leghista Mauro Bordin (Lega), aggiungendo la propria disponibilità “per spiegare a Cosolini le motivazioni per i ritiri, dettate spesso da sovrapposizioni e doppioni. Le risorse che abbiamo arrivano dai meriti di Fedriga e di un’Amministrazione regionale che ci permette una manovra corposa e poderosa. La Maggioranza è stata più volte attaccata, ma anche il Consiglio è stato definito debole e incapace di imporsi. Invece, siamo orgogliosi di quanto fatto e – si è congedato – mi auguro che lo siate anche voi per il quinquennio precedente”.