Cafc scopre l’acqua calda a Torviscosa, la raffredda… ma sorgono alcune domande. Il rimedio è forse peggio del male?
Non è del tutto sopita la polemica sulla qualità dell’acqua che esce dai rubinetti del villaggio Roma a Torviscosa. Dall’ente gestore, la ormai mitica Cafc sigla del Consorzio per l’Acquedotto del Friuli Centrale, arrivano ampie rassicurazioni e non può essere che così quando si riveste il doppio ruolo di controllato e controllore. Comunque l’ultimo episodio che ha reinfuocato gli animi nel piccolo comune della Bassa friulana riguarda il fatto che gli abitanti del Villaggio Roma che prima lamentavano di avere dai rubinetti acqua troppo calda, sabato 13 di acqua non ne hanno proprio vista per quasi tutto il pomeriggio durante un temporale quando è venuta a mancare l’energia elettrica. Il motivo del disservizio, limitato nel tempo quindi di per se non certo un problema grave se non per chi magari si trovava insaponato sotto la doccia, non è inspiegabile, anzi è tecnicamente chiaro, ma apre alcuni interrogativi. Bisogna sapere che in passato la località era servita da un pozzo locale con sistema di pompaggio e pressurizzazione alimentato dalla rete elettrica, ma dal 2012 la rete idrica è stata collegata a quella del Cafc essendo, si disse, l’acqua del pozzo non corrispondente alle norme vigenti in materia. Ma durante il periodo estivo l’acqua derivata dalla rete del CAFC aveva temperature, lamentano i cittadini, di 27-28 gradi, cosi che non è utilizzabile ad uso potabile. Per eliminare tale inconveniente l’ente gestore nelle scorse giornate ha provveduto ad effettuare consistenti lavaggi della rete idrica richiamando acqua più fresca dall’impianto di prelievo di Fauglis, disperdendo per le strade notevoli quantità dì acqua potabile. Purtroppo finito l’effetto dei lavaggi, il fenomeno si ripresenta untuale, così per tagliare la testa al toro e contando sulla smemoratezza e distrazione dei più, pare sia stata trovata la soluzione che, da notizie di stampa risulta anche confermata dal presidente di CAFC. Ma quale è l’uovo di Colombo? E’ il miscelare in qualche modo l’acqua della rete CAFC proveniente a gravita dall’impianto di Fauglis con l’acqua del pozzo, che per essere immessa in rete utilizza elettropompe e quindi energia elettrica. Arriva il temporale, manca la corrente elettrica, si fermano le pompe e quindi manca l’acqua nei rubinetti perché dal collegamento a CAFC non arriva flusso sufficiente. Ma come accennato in apertura non è quindi questo il fulcro della questione, il problema può essere un altro: il pozzo in passato è stato posto fuori servizio perché l’acqua emunta non era rispondente alle norme e si presume quindi potenzialmente dannosa per la salute; ora la miscelazione della sua acqua con l’acqua della rete CAFC, è sufficiente a ridare “magicamente” potabilità a quello che prima potabile non era? Insomma quali sono le caratteristiche dell’acqua distribuita adesso agli utenti? La temperatura viene ridotta ma sono garantite le caratteristiche di potabilità? Sono state fatte le dovute analisi? Forse alla popolazione interessa più l’aspetto economico della fornitura di acqua che le caratteristiche dell’acqua stessa? Tutte domande che non hanno ancora risposta pubblica, ma siamo certi che sarà tutto in regola, o meglio alla fine carte ed analisi quadreranno perchè così deve essere.