Cannoni in transito in stazione a Udine: depositata da Nicola Fratoianni una interrogazione parlamentare

Come preannunciato, a seguito del passaggio, il 14 aprile, nella stazione di Udine di un convoglio ferroviario carico di mezzi militari, l’on. Nicola Fratoianni ha depositato oggi, a nome di Alleanza Verdi-Sinistra, un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale. Nell’interrogazione si chiede che cosa stia facendo il nostro Governo per giungere nel più breve tempo possibile alla convocazione di una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza guidata dalle Nazioni Unite, all’interruzione della fornitura di equipaggiamento militare, concentrando invece le risorse del nostro bilancio sull’assistenza umanitaria e la ricostruzione in Ucraina. Infine si chiede al Governo di fornire ogni elemento utile a far comprendere al Parlamento e ai cittadini la natura e la quantità di equipaggiamento militare fin qui fornito all’Ucraina.

Questo il testo dell’interrogazione

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della difesa, al Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale – Per sapere – premesso che:

lo scorso venerdì 14 aprile, in pieno giorno, tra lo stupore dei tanti passeggeri della stazione ferroviaria di Udine, è stato avvistato un treno in transito, carico di mezzi cingolati;

poco dopo la diffusione della notizia, il Ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani, ha affermato che il carico transitato per Udine trasportava carri semoventi M109,da 155 mm,provenienti dai depositi italiani;

tali mezzi militari,dismessi dall’esercito italiano ormai anni fa,saranno impiegati nel prossimo futuro in Ucraina e non saranno subito operativi perché avranno bisogno, una volta raggiunta la destinazione, di una revisione per essere rimessi in esercizio;

sempre secondo quanto affermato dal Ministro per i rapporti con il parlamento fanno riferimento all’ultimo pacchetto di armi approvato dal precedente governo presieduto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi;

il transito dei 20 carri semoventi avvistato a Udine conferma la scelta dell’attuale esecutivo di proseguire sulla strada dell’invio di armamenti all’Ucraina, in totale assenza di trasparenza rispetto alla natura e alle quantità del materiale fornito, contribuendo così ad alimentare gli scontri e a causare ingenti vittime, rinunciando, nei fatti, ad imporre quel dialogo necessario per raggiungere la fine del conflitto e l’avvio di un serio negoziato che porti alla pace;pur ribadendo la ferma condanna dell’aggressione russa in Ucraina che si pone in palese violazione del diritto internazionale e che ha aperto uno scenario angosciante di insicurezza globale, si sottolinea che il dramma di questa guerra, come di ogni guerra, ricade principalmente sulla popolazione civile inerme;

ciò che si prefigura è una condizione di guerra di posizione e di logoramento destinata a protrarsi sul lungo periodo prolungando e aumentando così il carico di morte, distruzione e sofferenza;

si guarda con allarme al continuo e scellerato aumento delle spese militari riscontrabile a livello nazionale, europeo e globale e iniziato ben prima dell’inizio del conflitto in Ucraina;

a parere dell’interrogante occorre lavorare alla convocazione di una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza guidata dalle Nazioni Unite, interrompendo la fornitura di equipaggiamento militare, concentrando tali risorse sull’assistenza umanitaria e la ricostruzione-:

quali iniziative intendano assumere, ciascuno per la propria competenza affinché si possa giungere nel più breve tempo possibile alla convocazione di una conferenza multilaterale per la pace e la sicurezza guidata dalle Nazioni Unite, all’interruzione della fornitura di equipaggiamento militare, concentrando tali risorse sull’assistenza umanitaria e la ricostruzione e a fornire al Parlamento ogni elemento utile circa la natura e la quantità di equipaggiamento militare fin qui fornito all’Ucraina.

 

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