Caso api: mondo agricolo friulano spaccato, Coldiretti sconfessa il comitato spontaneo: «Tempi e modi sbagliati, non parteciperemo alla manifestazione di Udine»

 

«Una manifestazione inopportuna nei tempi e non condivisibile nelle modalità». Michele Pavan, presidente della Coldiretti Fvg, spiega i motivi che portano la Federazione regionale a non partecipare all’iniziativa promossa da un comitato spontaneo sabato 6 aprile a Udine. «La premessa è che, quando si promuove un evento per valorizzare l’agricoltura e promuovere la tutela dell’ambiente, lo si deve fare coinvolgendo la cittadinanza – sottolinea Pavan -. Al contrario, ciò emerge è un incontro tra agricoltori, con l’inevitabile rischio dell’autoreferenzialità».

La Coldiretti Fvg invita inoltre a non rovinare quanto costruito in occasione dell’incontro con la Regione e le associazioni degli apicoltori: «In un momento in cui siamo riusciti a ricostruire tutti assieme un clima meno teso e a riaprire il dialogo, dispiace che una manifestazione così confezionata, con tanto di trattori, possa produrre l’effetto opposto e rialimentare le polemiche. Meglio sarebbe stato attendere l’esito delle indagini. La Coldiretti, non a caso, ribadisce il massimo rispetto per il lavoro della magistratura, ma auspica anche tempi più brevi di quelli che si stanno vedendo, visto che assistiamo dal 5 marzo alla notifica di decreti di sequestro senza che sia possibile prevedere quando arriverà la parola fine. La Coldiretti – conclude Pavan – continua ad assistere i soci interessati dalla vicenda e lavora per garantire certezze ai soci non coinvolti, inevitabilmente disorientati dalla situazione, e pensa più un generale a un futuro di riforme. A partire da quella dell’Ersa. Ricerca e assistenza tecnica devono necessariamente coinvolgere i diretti interessati in modo da far crescere una consapevolezza comune per la salvaguardia della biodiversità e la sostenibilità ambientale». Come è noto il comitato spontaneo si è costituito per una sorta di autodifesa  dopo l’apertura, in Procura a Udine, di una inchiesta con l’accusa di reato ambientale nei confronti di centinaia di coltivatori friulani indagati per aver utilizzato il ‘Mesurol’, provocando la moria delle api. Gli agricoltori si difendono parlando di errori involontari. In realtà l’inchiesta che ha portato, su disposizione del Gip, al sequestro di circa 250 fondi e coinvolto oltre 400 agricoltori nasce dal fatto che secondo la Procura ( e le indagini della forestale) , è “stato dimostrato che nell’anno 2018 vi è stato un uso massiccio di fitofarmaci in difformità delle severe prescrizioni di sicurezza, sicché vi è stata una significativa compromissione dell’ambiente”.  Dall’indagine è emerso che gli agricoltori hanno utilizzato per la concia del mais il prodotto Mesurol 500 FS senza aver rispettato le severe prescrizioni contenute nell’etichetta che nello specifico vedono fra  gli altri obblighi (non semplici raccomandazioni) che prima della semina è necessario sfalciare le piante spontanee in fioritura nelle vicinanze (almeno 1 metro). È inoltre vietato seminare quando le api sono in attività di raccolta. Inoltre, nel caso in cui si utilizzi una seminatrice pneumatica è necessario indirizzare nel terreno o sulla sua superficie il flusso d’aria in uscita tramite deflettori. Vanno impiegate unicamente seminatrici di precisione, dotate di sistemi che garantiscano l’immediata incorporazione del seme nel terreno. Per proteggere gli uccelli e i mammiferi che potrebbero subire danni come le api, il prodotto deve essere completamente incorporato nel terreno, in particolare alla fine delle file e ai bordi del campo. Per l’utilizzo del prodotto è perciò necessario che siano seguite correttamente tutte le indicazioni e prescrizioni riportate in etichetta relative alla concia e alla semina.  Ora l’idea degli  agricoltori colpiti è quella di fare pressione sulla politica, l’idea è quella di scendere in piazza a Udine, nella mattinata di domani con circa duecento  con ritrovo nel parcheggio dello stadio Friuli e corteo motorizzato in città per l’area di pz.le Cella e Via Sabbadini parcheggiando gli ingombranti mezzi nelle aree circostanti al palazzo della Regione dove si svolgerà un convegno nella sala congressi con la presenza del governatore Massimiliano Fedriga, dell’assessore all’agricoltura Stefano Zannier e del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin.  Il Comitato sottolinea in una nota come “le varie inchieste giudiziarie degli ultimi anni abbiano danneggiato l’immagine dell’agricoltura friulana che oggi vive una situazione di grave difficoltà e incertezza, che mette in dubbio la sua stessa esistenza. La manifestazione non ha nessuna connotazione di carattere politico e neppure di conflittualità verso nessun organo dello stato, ma è volta a far emergere il ruolo e la funzione dell’agricoltore come figura essenziale della conservazione dell’ambiente, profondo conoscitore della scienza tecnologica applicata allo svolgimento della propria professione nel rispetto delle norme e salvaguardia dell’ecosistema, essendo anche l’unico diretto operatore nella gestione della campagna e del territorio, nonché il primo consumatore di ciò che produce”.