Caso Englaro: Honsell (Open): ancora molto da fare per dignità malati
“Il 9 febbraio 2009 cessava di respirare a Udine Eluana Englaro, al termine di una battaglia civile condotta dal padre Beppino lunga 17 anni per restituirle la dignità di persona e rendere esigibile il diritto di rifiutare le cure. Dico cessò di respirare, perché la pienezza della sua vita era già cessata, nel gennaio del 1992. Udine allora seppe dimostrarsi accogliente ai diritti di autodeterminazione delle persone e rese possibile interpretare il secondo capoverso dell’articolo 32 della Costituzione”. Così una nota di Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg. “Come cittadini italiani – aggiunge Honsell -, dobbiamo tutti essere profondamente riconoscenti all’eroe civile che è stato Beppino Englaro, il quale da solo contro tutti, o quasi, seppe far fare un passo di civiltà al nostro paese che portò l’approvazione della legge sul Consenso informato e le determinazioni anticipate di trattamento, ovvero la L. 219/2017”. “Per me, che all’epoca avevo il ruolo di sindaco di Udine che contribuì a garantire il diritto di un padre e una figlia alla giustizia, presso La Quiete, la casa di riposo comunale, quell’esperienza fu uno dei momenti più alti di moralizzazione. C’è però ancora molto strada da fare – chiosa l’esponente regionale di Open Fvg – per garantire la piena autodeterminazione delle persone e la tutela della loro dignità di fronte alla morte”.