Caso Siot: ricorso vinto al Tar, è “vittoria del piccolo Davide contro Golia”. Colpevole leggerezza della Regione che si è fatta serva dei potenti
La notizia dell’accoglimento del ricoso al Tar che blocca annullandoli i decreti autorizzativi l’installazione di cogeneratori a Paluzza da parte della Siot è stata accolta con soddisfazione da più parti. Non Solo Pd e Patto per l’Autonomia che ieri hanno diffuso la notizia con una nota, ma anche Open Sinistra Fvg ha emesso un comunicato a firma del consigliere Furio Honsell che ricorda che : “Come Open Sinistra FVG avevamo sempre condannato il progetto di sfruttare gli incentivi per la cogenerazione per realizzare le nuove centrali di pompaggio della SIOT. E avevamo appoggiato i Sindaci e i comitati contrari al progetto. Esprimiamo quindi soddisfazione per il pronunciamento del TAR.” Soddisfazione, ma anche particolari sulla vicenda, sono stati diffusi da Legambiente del Fvg che parla di “vittoria del piccolo Davide contro Golia”.
La sentenza. Spiegano gli ambientalisti, ha riconosciuto fondate le motivazioni con cui Legambiente e il Comune di Paluzza, in due distinti ricorsi, sostenevano che la SIOT non aveva titolo per operare sui terreni nei Comuni di Cercivento e Paluzza su cui insistono gli impianti oggetto dei lavori autorizzati dalla Regione. La SIOT, in buona sostanza, quando chiese l’autorizzazione per i lavori di installazione di cogeneratori a Paluzza, non aveva alcun titolo di possesso e di occupazione delle aree su cui operare, pur dichiarando di averli e la Regione non verificò la veridicità di tale dichiarazione, fidandosi di SIOT. Una incredibile e colpevole leggerezza da parte della Regione Fvg tesa evidentemente a favorire la società anche a discapito delle popolazioni che su quei territori vivono. un modo da intendere il “popolo” sempre tanto osannato a parole ma poi trattato da suddito. Il TAR ha riconosciuto la fondatezza di tale questione e, conseguentemente, ha annullato i decreti autorizzativi perché “viziati da difetto di istruttoria, travisamento
dei fatti e difetto di motivazione” accertando, altresì, la violazione di SIOT della norma che prevede il possesso di idonei atti attestanti la titolarità delle aree. In tutto questo stupisce l’arroganza o forse un malcelato senso di impunità di SIOT nel procedere alla realizzazione dell’impianto senza avere la disponibilità del terreno.
Tutto da rifare per la Regione che dovrà valutare la situazione di SIOT in relazione agli atti di possesso delle aree che ha solo, tardivamente, ottenuto dal Demanio statale. Per ora resta il fatto che le opere che SIOT si è affrettata a realizzare oggi risultano abusive perché prive di titolo di esecuzione. Di un tanto si dovrà tener conto. Infine, aggiunge Lgambiente, l’inquinamento e il danno ambientale che le nuove stazioni di pompaggio del greggio, che hanno sostituito l’energia elettrica con il metano, produrranno una “decarbonizzazione al contrario”. Sicuramente non in linea con gli obiettivi del Piano Energetico che la Regione si accinge a varare. L’opposizione al progetto è stato “un lavoro di squadra con il territorio e il Movimento di Difesa del Cittadino che si è tradotto in raccolta fondi, informazione, manifestazioni in tutta la Regione e hanno accompagnato l’associazione nel lavoro di supporto tecnico all’avvocatessa Citossi che ci ha difesi in giudizio”.
Diversamente da quanto avviene in altri territori, il rapporto con i Comitati e i Fridays For Future della Carnia è stato prezioso e continuativo, in particolare con il Comitato Alto But. Non solo. La collaborazione con il comune di Paluzza si è tradotta anche in una interlocuzione tra gli avvocati che hanno istruito i due ricorsi. Un buon esempio di cooperazione rafforzata. Ma la battaglia non finisce qui; se le questioni strettamente tecniche ed ambientali contenute nel nostro ricorso non sono state accolte, non significa che non esistano e che non produrranno effetti negativi nei territori e sul processo di transizione energetica regionale. Oltre 50 milioni di metri cubi aggiuntivi bruciati ogni anno per i prossimi decenni sono un pessimo viatico per la riduzione della CO2 in atmosfera così come la prosecuzione dell’uso di greggio da parte di Austria, Germania e Cechia a cui è destinato. Marcano ancora una volta il peso negativo delle big Companies nelle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici.
Accolto ricorso al Tar del Comune di Paluzza contro il via libera della Regione a impianto Siot