Caso “telecamere” e contratto integrativo Lunedì sciopero e presidio per l’intera giornata all’Abs
Il mancato riconoscimento di un premio aziendale ai dipendenti, a dispetto di un utile netto che nell’ultimo biennio ha superato i 200 milioni. Il nulla di fatto sul fronte del nuovo integrativo aziendale, dopo che il precedente era stato disdettato dall’azienda. Il grave episodio del ritrovamento di una telecamera nascosta all’interno dello stabilimento, oggetto di denuncia due settimane fa alle autorità competenti. Sono le motivazioni dello sciopero dell’intera giornata o turno lavorativo proclamato in Abs dalle Rsu e dalle segreterie territoriali dei sindacati metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. L’astensione dal lavoro, proclamato per lunedì 28 ottobre, sarà accompagnato da un lungo presidio, che si terrà davanti allo stabilimento dall’alba (ore 5.30) fino alle prime ore della sera (18), «per far emergere tutto il disagio delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto agli atteggiamenti e alle posizioni aziendali». Sul caso telecamere i segretari territoriali David Bassi (Fiom), Francesco Barbaro (Fim) e Giorgio Spelat (Uilm) chiedono anche un intervento Confindustria Udine, che non si è mai espressa sulla questione, nonostante i solleciti da parte dei sindacati. Va ricordato che le telecamere non possono essere installate dal datore sul posto di lavoro se non al ricorrere di determinate condizioni e comunque in accordo con le rappresentanze sindacali unitarie o quelle aziendali. Mai ovviamente per controllare i ritmi di lavoro. A prevedere il divieto è l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300 del 1970), come poi riformulata dal Decreto Legislativo n. 151 del 2015, attuativo delle deleghe contenute nel cosiddetto Jobs Act ed integrato successivamente dal Decreto Legislativo n. 185/2016.
Abs: spunta una telecamera nascosta. Proclamato lo stato di agitazione