Cervignano: Ex caserma, parco urbano e scuola innovativa possono coesistere

Federica Maule

Il tempo scorre e della scuola innovativa di Cervignano non c’è traccia. A dirlo è la capogruppo in Consiglio Comunale di  Cervignano Vale, Federica Maule.  “A quasi un anno dall’insediamento della nuova giunta comunale, si legge in una nota,  non ci sono notizie sul possibile dirottamento del finanziamento di 5 milioni 761mila euro che Miur e Inail avevano destinato alla realizzazione dell’edificio nell’area dell’ex caserma Monte Pasubio – dove sono già state eseguite le demolizioni necessarie – e che invece l’attuale amministrazione vorrebbe utilizzare per realizzare una nuova struttura nell’attuale complesso del Malignani.  «Siamo preoccupati – afferma la capogruppo  Federica Maule – perché ulteriori ritardi possono compromettere il finanziamento ottenuto in passato, togliendo risorse indispensabili per realizzare la scuola in qualunque luogo». Lo scorso febbraio, trascorsi otto mesi dall’insediamento, il sindaco aveva inviato a Miur ed Inail appunto, la richiesta di spostare il progetto della scuola innovativa e relativo finanziamento.

Ex caserma Monte Pasubio

«Sono trascorsi altri due mesi – spiega Maule –, non è giunta nessuna risposta, ma sono stati, con variazione di bilancio appena discussa in consiglio comunale, dirottati dalle casse comunali oltre 55mila euro per adeguamento dei prezzi e per la realizzazione di indagini geologiche e archeologiche necessarie alla valutazione dell’area di via Ramazzotti, su cui dovrebbe sorgere la nuova scuola. In sintesi: si è bloccato l’intervento di realizzazione della scuola innovativa, con un finanziamento già stanziato e si è atteso 8 mesi prima di fare richiesta se quei fondi possono essere dirottati sul nuovo progetto in via Ramazzotti. Il tutto senza avere certezza che quell’area sia geologicamente adatta a ospitare una struttura scolastica». Ora, in base alla risposta che giungerà da Roma, per l’amministrazione comunale si apriranno due scenari. «Proviamo a essere ottimisti – prosegue Maule – e ipotizziamo che il Ministero dia il via libera al dirottamento del finanziamento nella nuova area scelta dall’attuale amministrazione: a quel punto dovranno appena iniziare tutta una serie di progettualità e interventi onerosi sia in termini di tempo che di risorse economiche per revisionare il progetto in funzione della nuova collocazione. Inoltre, la scuola innovativa vincitrice del concorso non basta a contenere tutto l’attuale Malignani: nel terreno prescelto in via Ramazzotti dove verranno costruite due strutture circolari necessarie a ospitare tutti gli studenti? L’attuale edificio andrà demolito per garantire aree di sfogo esterno e parcheggi? Con quali risorse economiche? E nel frattempo, gli studenti?» Infine, lo scenario opposto: il Ministero non acconsente allo spostamento del progetto e del relativo finanziamento. Cosa succederà? «Nell’ultimo consiglio comunale – ricorda Maule – il sindaco ha escluso di costruire la scuola nell’ex Pasubio parlando di necessari interventi di bonifica da idrocarburi di cui tuttavia non c’è documentazione alcuna a riguardo. Quindi? Si proseguirà con la realizzazione di un nuovo progetto in via Ramazzotti, rinunciando al finanziamento già stanziato, e ricercando altri fondi chissà dove? Oppure, come ventilato sempre in aula, si punterà su un sito terzo ancora da individuare?» «L’attuale giunta – conclude Maule – è legittimata dalla vittoria elettorale a perseguire le linee guida del suo programma, ma riteniamo assurdo sprecare ulteriore tempo e denaro quando una progettualità già definita e parzialmente finanziata, di fondamentale importanza per il tessuto sociale ed educativo della nostra città, attende solo il via libera per divenire realtà. Riteniamo, anzi, che il Parco Urbano che questa amministrazione vuole realizzare nell’area dell’ex Monte Pasubio possa essere il contesto ideale in cui valorizzare la scuola innovativa, garantendo spazi verdi adeguati oltre alla vicinanza con il Palazzetto dello Sport, dove a oggi gli studenti devono ogni volta essere trasportati per l’ora di educazione fisica». Perché allora non ottimizzare tempi, risorse e progettualità? chiude in sostanza Maule.