Cgil Fvg: «Sanità in crisi a causa della mancata programmazione e di scelte sbagliate»
«La situazione di crisi in cui versa oggi il servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia è il frutto di cinque anni di mancata programmazione e di scelte sbagliate». Il segretario generale Roberto Treu esprime così le critiche e la preoccupazione del Sindacato pensionati Cgil Friuli Venezia Giulia sullo stato della sanità pubblica in regione. « Le decine di migliaia di cittadini senza un medico di base, le crescenti carenze di personale medico e infermieristico negli ospedali e nei distretti, il drammatico allungamento delle liste di attesa – dichiara Treu – sono la conseguenza diretta dell’assenza di programmazione e della gestione inconcludente da parte dell’attuale assessorato. Misure tampone come l’innalzamento ulteriore del tetto degli assistiti per ogni medico di base potrebbero incidere forse sulla forma, ma non nella sostanza. Da anni, del resto, era noto quanto sarebbe accaduto a causa dei pensionamenti di centinaia di medici, e il sindacato l’ha denunciato ripetutamente: in cinque anni non si è fatto nulla, se non continuare ad aumentare il tetto massimo di assistiti, aggravando il lavoro dei medici di medicina generale e a danno della salute dei cittadini».
Quello che serve, per Treu, è una radicale inversione di rotta: «Serve programmazione – dichiara – e serve una politica che torni a rendere attrattivo il lavoro dei medici e infermieri nel servizio sanitario pubblico, valorizzandolo dal punto di vista professionale ed economico. E soprattutto bisogna porre fine al progressivo drenaggio di fondi verso il privato, che indebolisce la sanità pubblica sottraendole risorse umane e finanziarie. Sappiamo invece, dalle stesse parole di Riccardi, che aumentare il ricorso al privato è una scelta strategica per l’attuale Giunta, a danno di quel servizio sanitario pubblico universale il cui rafforzamento dovrebbe essere l’obiettivo prioritario, come previsto dal Pnrr e ribadito dal presidente Mattarella». Da qui l’appello finale dello Spi-Cgil: «Ci aspettiamo – conclude Treu – che la Giunta prenda atto del fallimento della sua riforma sanitaria e riveda le sue scelte. La stessa gestione della pandemia, che nonostante l’abnegazione del personale non è stata certo tra le più efficaci, come dimostrano i numeri, indica i limiti di una gestione troppo spesso autoreferenziale e chiusa al confronto con le parti sociali, i lavoratori e i medici. Chiediamo all’assessore di cambiare rotta e di rilanciare un vero confronto con tutti gli stakeholders, nell’interesse di chi lavora nella sanità pubblica e soprattutto dei cittadini di questa regione».