Cinico “no” del centrodestra a fondi agli orfani di femminicidio

«Con il suo cinico e ingiustificabile “no” all’istituzione di un fondo a disposizione degli orfani di femminicidio, il centrodestra regionale ha deciso che questi sfortunati giovani dovranno aspettare ancora molto tempo prima di avere un aiuto da parte della Regione. È questa la cruda realtà di un voto davvero incomprensibile con il quale è stata bocciata una proposta sostenuta e votata da tutte le opposizioni in un Consiglio regionale diviso a metà su un tema che invece avrebbe dovuto raccogliere senza strumentalizzazioni il consenso di tutti. Neanche di fronte alla sofferenza, al dolore e al bisogno concreto di bambini e famiglie in grande difficoltà, il centrodestra è riuscito ad anteporre il buonsenso alla contorta logica politica di non aver fatto per primo la proposta. Per il solo fatto che la legge provenisse dai banchi delle opposizioni è stata bocciata. Tutto il resto sono scuse e chiacchiere».
Sono delusi e amareggiati i consiglieri regionali Simona Liguori e Tiziano Centis (Cittadini) dopo la bocciatura da parte dell’Aula della proposta di legge “Sostegno ai figli delle vittime di femminicidio”, presentata il 4 febbraio 2020.
«Il tema è importante e particolarmente delicato – hanno spiegato Liguori e Centis-. Avevamo scelto di portare il testo al voto perché, ad un anno di distanza dalla presentazione della nostra proposta di legge senza alcun passaggio in Commissione, ritenevamo che la questione fosse davvero urgente. Sapevamo bene che nessuna somma di denaro può cancellare il dolore di quella drammatica perdita, ma credevamo necessario che la Regione, come accade nel Lazio e in Lombardia, si adoperasse per aiutare gli orfani. Ci sono infatti figli di vittime di femminicidio in Friuli Venezia Giulia che avrebbero ricevuto con questo Fondo il “primo miglio di aiuto”, in considerazione anche del fatto che a livello nazionale le procedure per l’accesso ai sostegni non sono così snelle. Sia la Commissione Pari Opportunità della Regione che il Garante regionale dei diritti alla persona – hanno concluso i civici – avevano espresso parere favorevole alla proposta di Legge oggi bocciata dal centrodestra».