Stato-Fvg: Spitaleri, da Fedriga no a donne sì a liste fedeli. “C’è rischio intervento commissariale del Governo”

“Questa ulteriore bocciatura spalanca le porte ad un intervento commissiariale del Governo centrale sulla legge elettorale regionale, posto che siamo una delle tre Regioni che non hanno la possibilità di doppio voto o meccanismo analogo, che è espressione di un diritto da garantire a tutti i cittadini in tutto il Paese. Fedriga espone così ad un ulteriore depotenziamento dell’autonomia e specialità della Regione Friuli Venezia Giulia”. Lo afferma il membro della commissione Paritetica Stato-Fvg Salvatore Spitaleri, commentando il voto di ieri in Consiglio regionale, con cui il centrodestra ha bocciato proposta di legge 103 che vuole introdurre la doppia preferenza nel sistema elettorale regionale con l’obbligo di scegliere due candidati di sesso diverso.
Precisando che “la legge è stata bocciata su espressa indicazione del Presidente Fedriga e dell’assessore Roberti”, Spitaleri evidenzia che “il dibattito consiliare ha fatto emergere le reali ragioni della bocciatura. Il presidente Fedriga e la Lega FVG – spiega Spitaleri – hanno un disegno ben preciso e avevano cercato la complicità del Pd, come partito più importante tra le opposizioni: l’obiettivo era ed è avere una legge elettorale che è praticamente un listino bloccato, deciso dal ‘capo’ e proprinato agli elettori che non scelgono più il proprio consigliere o consigliera, ma semplicemente approvano la lista degli amici del suddetto capo”.
“Va evidenziata la coerenza del gruppo consiliare del Partito democratico – aggiunge Spitaleri – per aver resistito alla lusinga che sta sotto questa proposta: in fondo se sceglie il capo, chi ora occupa quella posizione parte certamente avvantaggiato, opposizione inclusa. Per questo – puntualizza – il voto di ieri è doppiamente grave ma chiaro: Fedriga e la Lega vogliono semplicemente che in Consiglio Regionale ci siano uomini e donne fedeli al capo. E la libertà di voto dei cittadini per scegliersi il candidato che ritengono? La risposta è semplice: ‘con tutti i problemi che si sono, cosa volete che interessi ai cittadini di votare chi più preferiscono’. Tutto chiaro”, conclude Spitaleri.