Tragedie di Gaza: i racconti nell’assemblea con Luisa Morgantini il 5 maggio scorso a Udine

Sala piena, più di 200 persone, all’incontro organizzato dalle Donne in Nero di Udine, con l’adesione di numerose associazioni cittadine, il 5 maggio scorso presso la
Comunità Nove in Via Pozzuolo 330 a Udine con Luisa Morgantini, già Vicepresidente del Parlamento Europeo, fondatrice e Presidente di Assopace Palestina, rientrata in
Italia dopo alcuni mesi trascorsi in Cisgiordania. Il suo racconto coinvolge intensamente le persone che vivono l’angoscia per lo scempio che sconvolge, distrugge dalle fondamenta, spiana vite, case, scuole, ospedali, moschee e chiese di Gaza. “Ho visto bambini amputati senza anestesia, operati a terra. Ho conosciuto madri che non riescono a dare acqua ai propri figli. Ho ascoltato il racconto di prigionieri denudati, bastonati, umiliati, torturati per giorni. I palestinesi resistono con il solo atto di respirare”. Sottaciute troppo spesso nella narrazione di media e politici, sono vivamente presenti, nella cronaca vissuta da Luisa in Cisgiordania, le vessazioni quotidiane, gli indicibili soprusi subiti dai palestinesi ad opera della prepotenza dei coloni, forti del sostegno dei soldati delle cosiddette IDF. (Forze di Difesa di Israele), spinti dai loro pregiudizi nazionalisti e razzisti.  E, nonostante tutto, disperatamente ostinati, segni di speranza per le iniziative individuali e di associazioni israeliane di solidarietà e condivisione con i palestinesi, di rifiuto della violenza da parte di soldati di leva e riservisti che si sottraggono al servizio militare. E ancora la mozione unitaria di AVS, Movimento 5 stelle, PD, rivolta al Governo e presentata il 15 aprile scorso, con la quale si chiede tra l’altro di: Riconoscere lo stato di Palestina. Esigere in tutte le sedi internazionali e multilaterali il cessate il fuoco immediato in Palestina e la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani. Sostenere il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza, condannando qualsiasi piano di espulsione dei palestinesi da Gaza e Cisgiordania. Sospendere immediatamente forniture, autorizzazioni e compravendita di armi con Israele. Sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale. Dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale. Sostenere in tutti i consessi europei ed internazionali la legittimità della Corte Penale Internazionale. Ripresi e condivisi dagli interventi in assemblea i sentimenti di condanna per lo sterminio perpetrato dallo Stato di Israele nei confronti dei palestinesi di Gaza, per la sopraffazione quotidiana imposta ai palestinesi della Cisgiordania, e insieme i sentimenti di vergogna e di sdegno per il silenzio intollerabile e ingiustificato di partiti, movimenti, governi e istituzioni italiane ed europee. “A Gaza è morta la pietà, è morto il diritto internazionale, sepolto sotto le macerie. E la responsabilità non è solo israeliana, ma anche nostra: quella dell’Occidente che ha scelto la complicità”. Ribadita, infine, l’urgenza di un cessate il fuoco, del rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi e di una vera pressione internazionale per fermare l’annientamento di un popolo, Morgantini ha concluso con un invito alla mobilitazione: “Oggi la speranza sta nei giovani che manifestano, che resistono anche solo esistendo. La loro voce è la nostra coscienza”.