Commissione regionale pari opportunità unanime contro gli emendamenti centrodestra

«Gli emendamenti dei capigruppo di centrodestra sono irricevibili e a dirlo, con una nota inviata alla presidenza del Consiglio votata all’unanimità, sono tutte le componenti della Commissione regionale pari opportunità (Crpo). Questo primo risultato segue lo stralcio degli emendamenti della scorsa settimana in Consiglio, anche quello votato all’unanimità e ottenuto anche grazie all’azione delle consigliere di centrosinistra, un’azione senza la quale la Crpo sarebbe stata totalmente depotenziata e privata della rappresentanza femminile».

Lo affermano le consigliere regionali di centrosinistra Manuela Celotti e Laura Fasiolo (Pd), Serena Pellegrino (Avs), Giulia Massolino e Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) e Rosaria Capozzi (M5s) a margine della seduta della Commissione regionale pari opportunità (Crpo) riunita d’urgenza su richiesta delle stesse consigliere di Opposizione dopo lo stralcio dei cinque emendamenti al ddl 18, più un sub-emendamento aggiuntivo, presentati dai capigruppo di maggioranza, Antonio Calligaris (Lega), Mauro Di Bert (Fedriga presidente), Claudio Giacomelli (Fdl), Andrea Cabibbo (Fi), che miravano a modificare la legge regionale 23 del 1990, istitutiva della Commissione.

«Il primo fatto positivo è che, dalla seduta della Crpo, siamo uscite con la decisione unanime, (compreso il voto della presidente Marcolin) a prescindere dalle varie sensibilità politiche, di dare parere negativo alle proposte di modifica contenute in quegli emendamenti e di chiederne il ritiro. Tutte le commissarie della Commissione hanno dichiarato di non essere a conoscenza dei contenuti della proposta di modifica normativa. Gli emendamenti – continuano le consigliere – sono risultati irricevibili, sia nel metodo che nel merito, e non sono stati ritenuti coerenti con i precedenti ragionamenti fatti in commissione dove, peraltro, se n’è parlato senza che fosse nemmeno presente il tema in maniera palese nell’ordine del giorno. Anche sul metodo – proseguono – è stato ritenuto inaccettabile il fatto che non ci sia stato un preventivo passaggio in commissione consiliare, cosa che è stata stigmatizzata con forza in maniera trasversale. Pro futuro – fanno sapere inoltre le consigliere di opposizione – le commissarie hanno deciso di aprire un tavolo di approfondimento e analisi per elaborare proposte di modifica alla legge 23 del 1990 che verranno portate all’attenzione di tutto il Consiglio regionale». Infine concludono le consigliere di opposizione «resta da chiarire il passaggio con il presidente Bordin, che avrebbe trasmesso la lettera della presidente della Crpo, Marcolin, nella quale si richiamava il verbale della riunione della Commissione in cui si era discusso delle possibili migliorie alla legge 23, ai soli capigruppo di maggioranza per l’elaborazione dei famosi emendamenti».