Comunali di Udine: si presenta la lista Città Futura per Ivano Marchiol sindaco. Ecco motivazioni e candidati
“Vi presentiamo Udine Città Futura una lista della sinistra che sostiene per le prossime elezioni comunali del 2 e 3 aprile, il candidato sindaco di Spazio Udine Ivano Marchiol” Si apre così la nota stampa trasmessa da Open Fvg che presenta le candidature di una “civica” composta dalla già citata Open Fvg, Rifondazione Comunista e varie “soggettività” attive nella sinistra. Perchè Ivano Marchiol puntualizza la nota stampa: “perché è assolutamente convincente, preparato, democratico e femminista e lavora da anni per una città davvero sostenibile, per l’ambiente e per le persone. Una città che ci piace molto di più, così tanto da volerla realizzare. Perché condividiamo azioni e pensieri, valori, principi e voglia di vivere bene, attenzione per tutti, cura di chi ha più difficoltà. Da ovunque arrivi e ovunque voglia andare o stare. Con Ivano perché lo spazio a sinistra lasciato vuoto in questi ultimi anni, è quello che insieme possiamo riempire di contenuti. Città Futura, si legge ancora, è una lista civica e politica insieme. Ha di civico la forte connessione con il territorio e le persone che la vivono, la conoscenza profonda e puntuale delle problematiche, delle criticità e dei bisogni della nostra città, punti di riferimento solidi per un progetto di vivibilità migliore ed inclusivo. Ha di politico un partito politico nazionale, PRC, e una visione ideale (anche ideologica, nel senso più positivo e utile del termine) della città, una visione tutta a sinistra che pone diritti, inclusività, cura, sostegno e beni comuni fra i suoi punti irrinunciabili. In pratica ci guidano i medesimi valori. Progetti per realizzare una città futura, non una teoria di atti amministrativi. Udine Città Futura “(…)Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo” A. Gramsci “Io odio gli indifferenti”. Ma non è tutto. Per la nostra lista il futuro è domani e intendiamo costruirlo, non aspettarlo, e fare della nostra città una città: ecologista, collettiva, laica e femminista. Le parole chiave:
Sono parole di trasformazione. Città ecologista prima di tutto: non si può più parlare di sviluppo a prescindere dall’ecologia. L’ecologia oggi non ha solo un’importanza etica e sistemica e non è più una questione di destra o di sinistra, è vitale per la salute di tutte le persone e del pianeta e sarà guida imprescindibile di ogni scelta amministrativa. Città collettiva: attenzione alle persone che soffrono maggiori difficoltà per qualsiasi ragione. A chi nella nostra città arriva, a chi ci vive e non si sente accolto, a chi ci lavora a chi vi è ricoverato. Necessità di investire sul welfare, la salute e il lavoro per ridurre le enormi disuguaglianze ben visibili a tutti.
Città laica: dove laicità sta per orgoglio dell’autonomia decisionale. Valore esistenziale per una società libera dal dogmatismo, dove le cose si fanno in piena autonomia di pensiero. Sembra scontato: beh, non lo è.
Città femminista: per individuare (non è difficile) ed eliminare le zone d’ombra della città in cui viviamo, e renderla un luogo di vita comune che accolga tutte le esistenze: come si arriva alla città femminista? Partendo da qui. E potremmo aggiungere: città animalista, antispecista, città delicata sulle vite, città per le persone giovani e per le persone fragili, proprio tutte, città per studiare e divertirsi, città colta multiculturale che fa cultura e città dei diritti, città sicura perché vitale, città di architetture umane, in relazione costruttiva con il territorio, città di tanti quartieri diversi e tutti vivibili, città di ricerca, di scuola, di Università, di minori, di verde, di acqua pubblica, di spazi per crescere bene, una città pacifista e antifascista…..
LE PERSONE: 31 persone candidate, cittadine e cittadini che si sono messi a disposizione, per una lista che unisce gioventù e novità ad esperienza e professionalità. Persone coraggiose vorremmo dire, perché è un atto di coraggio mettersi a disposizione della città adesso, e farlo da sinistra. Una possibilità concreta di voto per quella grande parte di elettorato che da anni non trova alcuna rappresentanza e da anni non vota. Persone a disposizione di una città disorientata che ha vissuto shock molto forti, la pandemia sì, ma anche lo spettro della guerra, la paura dei rincari, la paura di perdere il lavoro, di non potersi curare, del non poter avere il tipo di famiglia che si vuole. Una città scioccata da così poca cultura e così poca cura. Queste persone sono qui perché le cose possono e devono cambiare.