Concertazione regionale: contributi ai Comuni. 25 sindaci in dissenso, consegnata lettera a firma di oltre 100 amministratori

“È mancata completamente la concertazione e il confronto sui progetti assieme ai territori. Leggendo i risultati del riparto regionale dei contributi, sono stati finanziati singoli progetti d’importanza locale, che avranno poche ricadute a livello comprensoriale e regionale”.  Non è stata una manifestazione contro i comuni beneficiari, la stessa Palmanova ha beneficato di un contributo (intervento su sede dell’Orchestra Regionale), ma un modo per denunciare un sistema di distribuire ingenti risorse pubbliche con metodi fortemente discrezionali, in spregio alle stesse regole e criteri che la stessa Giunta regionale si era data con la DGR 154/2021”. Questa la reazione dei 25 amministratori comunali, guidati dal Sindaco di Palmanova Francesco Martines, che si sono incontrati stamattina davanti al Consiglio Regione FVG e poi riuniti in Sala Tessitori a Trieste per affermare le proprie idee dopo la pubblicazione delle graduatorie di contributi, per un totale di 200 milioni di euro in tre anni, decisi dalla Regione FVG. Ribadisce Francesco Martines: “Molti comuni si sono impegnati nell’elaborazione di progetti territoriali, entro cui coinvolgere più comuni verso opere pubbliche che possano servire ampie aree della nostra regione: piscine, musei del territorio e molti altri. E questo seguendo le linee guida pubblicate dal bando che la stessa Amministrazione regionale ha elaborato. Alla fine la Regione non ha rispettato il bando che lei stessa ha scritto. Per questo siamo qui a manifestare profonda insoddisfazione e indignazione nei confronti di scelte discrezionali che vanno a premiare, nella maggior parte dei casi, comuni amministrati dal centrodestra. Sono stati privilegiati, attraverso la formula “investimenti di rilevante interesse regionale”, interventi di valore indubbiamente locale, come la sistemazione di biblioteche civiche o di un compendio scolastico, il completamento di marciapiedi o di piccoli tratti ciclopedonali locali o la ristrutturazione di scuole primarie, lasciando fuori interventi importanti per ampie aree regionali. La delibera stessa parla, oltre alla specifica sui comuni montani, d’investimenti a carattere sovracomunale per territori con popolazione non inferiore a 10.000 abitanti e almeno 20 kmq di superficie. Questo punto è stato quasi completamente ignorato nella suddivisione dei contributi. Non siamo qui a fare la lotta tra comuni, contro le amministrazioni che hanno ottenuto fondi, ma per richiedere trasparenza e oggettività  nelle scelte.  Se si scrivono dei criteti di selezione dei progetti, questi vanno rispettati. Questa ripartizione regionale dei finanziamenti richiede una comunicazione a Prefetti e Corte dei Conti e la valutazione su un’eventuale ricorso al TAR, al fine di verificare se i criteri indicati in delibera di Giunta siano stati rispettati.”. Una delegazione dei Comuni, composta dai rappresentanti di Palmanova, Grado, Faedis e Maniago, ha poi incontrato anche l’assessore regionale alle autonomie locali Pierpaolo Roberti ribadendo i concetti espressi prima in conferenza stampa e consegnando una lettera firmata da oltre 100 amministratori. Conclude Martines: “Si è appreso da Roberti che per concertazione non si deve più intendere un confronto diretto tra Regione ed Enti locali per condividere la decisione sui progetti da finanziare ma solo un sistema in cui i comuni presentano progetti e la Regione decide. A precisa domanda all’Assessore Roberti su quanti progetti “di rilevante interesse regionale” e quanti d’area vasta siano stati finanziati, non è stata data alcuna risposta dicendo che ne riferirà in aula”.