Conclusione domani per Vicino/lontano ON, con il dialogo dedicato a Forensic Architecture
Giunge a conclusione lunedì 21 giugno Vicino/lontano ON, con il dialogo dedicato a Forensic Architecture, il gruppo di ricerca della Goldsmiths University di Londra che impiega le tecnologie digitali più avanzate per ricostruire gli scenari in cui si verificano casi di violazione dei diritti umani. Protagonista della conversazione sarà la ricercatrice Dimitra Andritsou, in dialogo con Michele Bonino, docente di Composizione architettonica e urbana al Politecnico di Torino, dove è delegato del Rettore per i rapporti con la Cina. La conversazione offrirà uno spicchio visuale nuovo dal quale guardare ai diritti umani e cogliere le “distanze” con il rispetto di questi diritti basilari, a tante – troppe – latitudini del pianeta. Un modo per approcciare il filo rosso tematico della 17esima edizione del festival vicino/lontano, che proprio intorno al tema “distanze” proporrà gli incontri programmati in presenza, dal 1° al 4 luglio a Udine. Nell’attesa il quarto e conclusivo dialogo magistrale di Vicino/lontano ON, ospite dello studio televisivo Entract multimedia, sarà proposto in streaming lunedì sera, dalle 20.45, sul canale youtube e sulla pagina facebook di vicino/lontano.
Cosa c’entrano attacchi di droni, esplosioni, naufragi e delitti ambientali con l’architettura? Il gruppo di ricerca Forensic Architecture mette la disciplina a servizio della giustizia e della verità con un’innovativa combinazione di strumenti digitali e giornalismo investigativo, per raccogliere le prove di conflitti e crimini da una prospettiva inedita. Il think-tank interdisciplinare è stato fondato dall’architetto e intellettuale israeliano Eyal Weizman (Haifa, Israele, 1970) nel 2010 e ha sede alla Goldsmiths, University of London. Il gruppo collabora con istituzioni internazionali e organizzazioni non governative – tra cui le Nazioni Unite, Amnesty International e Human Rights Watch – per indagare ingiustizie e abusi sui diritti umani ad opera di società o stati nazionali. Presentati in questi anni in varie biennali e istituzioni culturali di tutto il mondo, i lavori di Forensic Architecture mettono insieme dati, mappe, documenti ufficiali, studi sui materiali, fotografie e registrazioni audiovisive. Le installazioni progettate operano una sintesi visiva delle prove raccolte e le mettono in relazione tra loro, rendendo comprensibili analisi complesse e verità nascoste. Fra le ricerche più attuali e rilevanti del collettivo londinese è Forensic Oceanography: un’indagine critica, spaziale ed estetica sulle migrazioni nel Mar Mediterraneo. I due autori Lorenzo Pezzani e Charles Heller hanno analizzato e rappresentato gli effetti diretti delle politiche europee sulla catastrofe migratoria che continua a perpetuarsi al confine sud dell’Unione, le dispute legali tra stati nazionali e organizzazioni non governative che soccorrono i migranti e riscostruito nel dettaglio un naufragio in cui 63 persone hanno perso la vita. Forensic Architecture, quindi, non solo sperimenta nuove forme di testimonianza all’interno degli ambiti del diritto e della politica internazionale, ma è anche un laboratorio di dibattito e mobilitazione della persona su alcune delle principali questioni del nostro tempo.