Confartigianato Fvg Tilatti: «irrazionale e isterico il blocco. Non si cambiano le regole del gioco in corsa. Aziende a rischio chiusura»
«Non si comprende la ratio di una simile decisione. Non si può giocare sulla vita di un comparto, quello edile, ma anche di lavoratori e famiglie, in modo così isterico e irrazionale. Se l’obiettivo fosse distruggere un settore, potrebbero riuscirci». Così il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, reagisce al decreto del Consiglio dei ministri che giovedì 16 febbraio ha deciso di bloccare gli incentivi del Superbonus, gli sconti in fattura e la cessione del credito d’imposta e ha posto l’obbligo di non acquisire crediti da parte di amministrazioni pubbliche.
Il presidente di Confartigianato Fvg guarda al comparto edile del Friuli Venezia Giulia – 1.111 aziende oltre 4mila dipendenti – ed esprime massima preoccupazione. «Non è possibile cambiare le regole in corsa. Ci sono azienda che hanno investito del proprio capitale per aprire i cantieri e ora si troveranno senza liquidità con il reale rischio di chiusura». A tutto ciò si aggiungono «i danni che una tale decisione comporterà sui lavoratori del settore e sulle famiglie che hanno aperto un cantiere con il Superbonus e non lo hanno ancora concluso. Non è vero, infatti, che le famiglie non investano del proprio per poter attuare i lavori».
Realisticamente Tilatti mette in conto che vi possano essere delle variazioni su questa tipologia di incentivi, «ma il Governo avrebbe almeno potuto prevedere formule per portare a compimento quanto è in corso». E non sono solo i cantieri del Superbonus a essere bloccati con questa decisione. «Ci saranno sicuramente delle ripercussioni anche sui lavori legati al Pnrr – prevede Tilatti -, perché le aziende che andranno in difficoltà a causa di questa decisione governativa non potranno partecipare ai bandi e non si assumeranno altri rischi».
Il decreto del Governo rende, inoltre, impraticabile la norma che il Consiglio regionale aveva varato proprio il giorno prima, prevedendo nella legge Omnibus approvata la possibilità per la Regione di acquistare crediti. «Abbiamo apprezzato molto la sensibilità del Consiglio, perché ha capito la gravità della situazione. Purtroppo, la disposizione governativa rende ora impraticabile quanto previsto in Fvg. Per questo – aggiunge Tilatti -, auspichiamo che i vertici della Regione si attivino presso il Governo per manifestare tutto il disagio che il provvedimento ha creato tra imprenditori e cittadini.
CREDITI INCAGLIATI. Al 31 gennaio 2023, l’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine su dati Enea e Istat ha stimato 286 milioni di credito a rischio in Friuli Venezia Giulia legati a lavori Superbonus, di cui 155 milioni per interventi nei condomini (54%) e 131 milioni per edifici unifamiliari e appartamenti con impianti autonomi (46%). Quanto al riparto per provincia, 145 milioni in provincia di Udine, 82 milioni a Pordenone, 30 milioni a Trieste e 29 milioni a Gorizia.
A fine gennaio erano 10mila le asseverazioni, cioè le pratiche aperte da privati, per cantieri del Superbonus in regione, dove non risulta concluso il 18,5% dei lavori. Per i condomini risulta non realizzato oltre un intervento su quattro; meno di un intervento in sospeso su 7 per edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.