Confcooperative Fvg: la sostenibilità come nuovo modello di sviluppo. Lunedì la presentazione del report MutaMenti 2023,
Il terzo rapporto “MutaMenti 2023” accende un faro su: “Friuli Venezia Giulia e Veneto, lenta/mente verso la sostenibilità”, all’insegna del “disallineamento”, una spia di come il sistema produttivo, economico e sociale delle due regioni faccia fatica a cogliere le opportunità offerte dai cambiamenti. Secondo il curatore, il professor Daniele Marini dell’Università di Padova: “La demografia è particolarmente critica in questi territori poiché non solo perdiamo popolazione, ma facciamo fatica ad attrarne. Su 238 regioni europee esaminate dalla Fondazione Nord Est per capacità di attirare laureati, il Veneto è al 77° posto e il Friuli VG all’84°”. Nella nostra regione, in più, pur in presenza di un calo demografico dell’1,5%, il consumo di suolo aumenta dell’1%. Dalla ricerca, però, emerge anche come, a fronte delle sfide cruciali poste dalla sostenibilità, il sistema economico delle due regioni sembra aver mosso alcuni importanti passi in avanti. I dati Istat, infatti, evidenziano come le imprese manifatturiere del NordEst che hanno intrapreso azioni di sostenibilità sono il 61,8% contro il 59,5% di quelle italiane.
«In questo contesto – sottolinea Daniele Castagnaviz, presidente di Confcooperative Fvg, organizzazione partner del lavoro di ricerca assieme a FondoSviluppo Fvg – le imprese cooperative sono particolarmente impegnate sul tema poiché il 69,3% delle stesse ha attivato almeno una iniziativa per lo sviluppo sostenibile. Un segnale significativo verso la consapevolezza dell’importanza della transizione ecologica».
Sostenuta dalla Bcc Pordenonese e Monsile, “MutaMenti 2023” è un’indagine approfondita che fotografa l’evoluzione e le prospettive del Friuli VG e del Veneto, comparate con l’Italia.
«Lo studio rappresenta per il territorio, dati alla mano, una grande opportunità – precisa Loris Paolo Rambaldini, presidente della Bcc. L’opportunità di conoscere l’evoluzione non solo del tessuto socio-economico, ma anche delle tendenze in atto, che siano in grado di condizionare lo sviluppo futuro. Grazie a “MutaMenti” riusciamo a tracciare un percorso utile per osservare la nostra rotta nei settori della produzione più disparati, partendo dall’analisi della demografia, della produzione, del passaggio generazionale, della struttura dell’impresa. Abbiamo constatato – precisa Rambaldini – quanto questo modello di analisi funzioni in modo costruttivo in ottica prospettica».
Una presentazione e un approfondimento dei contenuti è stato organizzato per lunedì 5 febbraio, alle ore 9,30, presso il Palazzo della Regione (Sala Pasolini), a Udine. Con il professor Marini, interverranno i colleghi dell’Università di Padova, Gianpiero Dalla Zuanna e Gianluca Toschi; Monica Cominato, dell’Università di Vicenza e l’esperto del mercato del lavoro, Maurizio Rasera. A seguire una tavola rotonda, coordinata da Alessandra Salvatori, direttrice di Telefriuli, con Barbara Zilli, assessore regionale alle Finanze; Salvatore Amaduzzi, delegato del Rettore dell’Università di Udine per la sostenibilità e Castagnaviz.
Secondo i ricercatori di “MutaMenti”, la sostenibilità costituisce il nuovo paradigma per lo sviluppo. Così come l’avvento dell’era della digitalizzazione, richiede soprattutto una “discontinuità” nelle logiche di azione. Ciò significa che non è richiesta “semplicemente” una messa a punto o un efficientamento dell’economia. È, invece, necessario assumere un approccio multidimensionale il cui perno risiede nella sostenibilità: una visione diversa del futuro, una capacità di fare previsioni flessibili e adattabili, la condivisione di un nuovo orizzonte di valori con la ricerca di una diversa idea di comunità. “MutaMenti” è un’analisi che intende essere uno strumento utile a quanti il territorio lo vivono e contribuiscono a farlo vivere.